lunedì 4 aprile 2011

L’apocalisse nucleare e altre storie giornalistiche

Ora che l’afflusso di novità di stampo tecnico-nucleare dal Giappone ha raggiunto un minimo di stabilità (non certo perchè la situazione si sia risolta, anche se a quanto sembra il peggio è passato) è giunto il momento di sbufalare impietosamente quei giornalisti da quattro soldi che ci hanno regalato momenti di vero terrorismo mediatico, cavalcando l’onda della crisi nucleare. Sono sempre più convinto che la ragione per la quale in questo paese non si riesce più a discutere di nulla senza litigare derivi almeno in parte dal modo assurdamente sensazionalistico con il quale i media presentano le notizie. Citerò quelle più assurde che mi è capitato di leggere/ascoltare.

Ce n’è un po’ per tutti, fatto salvo il Sole 24 ore, che lancia solamente alcune affermazioni un po’ azzardate in certi momenti (vedi gli articoli a firma di Elena Comelli) ma per contro si prodiga di spiegazioni tecnico-divulgative di tutto rispetto. 

Male il Corriere della Sera che, accanto ad articoli sensazionalisti ma tutto sommato corretti (chiudendo un occhio sul titolo...ma almeno citano le fonti)  si fa fregio di qualche articolo più dettagliato per spargere un po’ di terrore gratuito: ad esempio questo in cui sembra che Tokio sia una città ormai in preda al terrore e questo in cui pubblicano allegramente la notizia di radioattività nelle verdure in arrivo da Kagoshima, 1600 km a sud di Fukushima...ma verificare le notizie? Comunque, il meglio il Corriere lo raggiunge con l’articolo sul blog online che sbufala i giornalisti, pontificando e prendendo apparentemente le parti di questi blogger stufi della costante disinformazione sensazionalistica organizzata. Perchè rappresenta il massimo dell’ipocrisia? Basta dare un’occhiata al Journalistic Wall Of Shame stesso per accorgersi che una buona metà degli articoli “sbufalati” sono dello stesso Corriere della sera! Complimenti davvero, allora sapete di essere dei fresconi ma vi piace così.

Nella hit parade dei giornali italiani più sensazionalisti, darei personalmente la medaglia di bronzo a La Stampa. Meraviglioso l’esordio del giorno 11 Marzo, dove in un articolo intitolato “Giappone, scatta l’allarme nucleare” campeggia l’immagine di un’impressionante esplosione. Fungo nucleare? Ovviamente no, c’è infatti scritto sotto in piccolo, nella didascalia, “Violenta esplosione in una raffineria nei pressi di Tokyo”. Che sta a 250 km da Fukushima.  Poi interviene l’autorevole Piero Bianucci, noto divulgatore scientifico torinese, ideatore e conduttore dell’iniziativa “giovedìscienza” e dell’inserto settimanale “tuttoscienze” di La Stampa, presidente del comitato scientifico di Experimenta ed ex presidente del planetario di Torino Infini.To, ecc. ecc. Nel suo articolo (intitolato, tanto per gradire, l’incubo dell’effetto Fukushima), il prode Bianucci (laureato in Lettere e Filosofia, lo ricordiamo) si prodiga di spiegarci come la situazione sia gravissima, ricordandoci che “siamo qui con il fiato sospeso a seguire gli sviluppi di incidenti gravissimi ai reattori di Fukushima, due dei quali già semidistrutti da esplosioni dovute all’accumulo di idrogeno”.  Poi, dall’alto delle sue due lauree in ingegneria nucleare (o erano tre?) e una in raffreddologia a distanza dei reattori nucleari giapponesi, ci spiega che usare acqua di mare per raffreddarli equivale a buttarli via (falso, si sarebbero potuti pulire tranquillamente se non avessero fuso il nocciolo qualche giorno dopo) e che questo indica la gravità della situazione, bla bla bla. Il tutto è condito di un’aura di condanna mista a divertito pessimismo, come a dire “beh, ora la vedo dura imporre alla gente la tecnologia nucleare”.  Dulcis in fundo, sempre La Stampa ci informa in un articolo del 28 marzo che c’è una “parziale fusione del nucleo” (de che? Nucleo atomico? O intendete il nòcciolo del reattore?) e che “Dopo l’acqua con forti valori di radioattività sia nel seminterrato della turbina del reattore n.2 sia fuori dallo stesso edificio, nella centrale di Fukushima sono comparse anche tracce di plutonio, in cinque aree diverse”. A parte che di plutonio, come abbiamo visto in questo post precedente, ce n’è probabilmente di più nel cortile di casa mia, sono soprattutto esterrefatto dalla precisione della descrizione riguardo alla posizione dell’acqua; niente male per chi se ne sta seduto a 10.000 km di distanza a cliccare le news giapponesi senza farsi troppe domande: se scoprite altro abbiate almeno la cortesia di comunicarlo ai tecnici giapponesi, visto che pare stiano cercando ancora adesso da dove arriva l’acqua.  

Medaglia d’argento invece al Fatto quotidiano, il celebre giornale indipendente (che cioè non riceve finanziamenti statali) vicino a IDV. Il fatto, in un articolo del 21 marzo, titolava “Fukushima, radiazioni elevate da nucleo 3 - Sarkozy: “Chiuderemo le centrali non sicure”” (ancora con ‘sto nucleo?). A parte che la frase di Sarkò suona un po’ come dire “non mangeremo ciò che non è commestibile” (ma va?), ma il succo, a differenza di La Stampa, arriva dentro l’articolo: perle come questa “Intanto un livello molto elevato di radioattività è stato individuato per la prima volta in legumi provenienti da Tokyo, ma non destinati alla vendita.” (figuriamoci: a Tokio negli stessi giorni si vietava il consumo di acqua potabile, ma solo per precauzione perchè c’erano 1,5 Bq/Kg di radioattività, con un livello di allerta di 300 Bq/kg). Mitico il paragrafo sulla radioattività rilevata a Vienna “E’ escluso che in Austria rappresentino un pericolo per la salute e per l’ambiente”, ha detto un portavoce dell’Agenzia, aggiungendo che i valori misurati sono ben al di sotto dell’intensità della radioattività naturale”(patetico: siamo dall’altra parte del pianeta).  Da ultimo, visto che l’attenzione sta calando mentre c’è da foraggiare il referendum antinucleare di IDV, il fatto passa all’arrembaggio con questo articolo datato 31/3 a firma Marco Maroni. L’articolo è veramente una perla di faziosità antinucleare, si leggono frasi come “Ma teniamo presente che le radiazioni sono tali che nessuno ora può lavorare là senza sacrificare la vita. I tecnici che abbiamo visto in tv al lavoro nella centrale hanno ancora pochi giorni da vivere” (a metà tra l’offensivo e il pessimo gusto: sono tecnici impegnati a sistemare un problema pericoloso, non kamikaze indirizzati al suicidio collettivo per il bene della TEPCO. Per evitare gli effetti delle radiazioni basta lavorare a rotazione ed evitare le parti più contaminate)  oppure “Ho l’impressione che l’esplosione abbia danneggiato anche queste [le piscine di decadimento], vuol dire che ci sono le scatolette con le pastiglie di uranio arricchito che sono finite chissà dove. È roba che uccide un uomo in un’ora, ma bisogna trovarle, senza acqua di raffreddamento vanno in fusione anche quelle”. Ricordo al signor Ruffatti che 1) non mi risulta che le piscine di decadimento contengano anche il combustibile fresco, 2) in caso affermativo, l’uranio è talmente poco radioattivo che non scalda (quindi non fonde) e soprattutto non uccide proprio nessuno in un’ora, nemmeno a tenerselo in tasca (il Prof. Brisi del politecnico di Torino lo faceva di tanto in tanto) 3) se è tanto bravo a capire com’è messo il reattore di Fukushima da quasi 10.000 km di distanza, perchè non va là a dare una mano? Complimenti per l’imparzialità.

Medaglia d’oro infine alla leggendaria Repubblica (poteva mancare?). Sono talmente dei campioni nello sport della diffusione di bufala mediatica da meritarsi più di metà delle citazioni riguardanti giornali italiani nella già citata Journalistic Wall Of Shame. In sostanza, oltre a rivaleggiare con il Fatto in quanto a faziosità e sensazionalismo fuffatico, Repubblica è l’unico quotidiano italiano a ricevere ben due Severity 10 (sarebbe a dire “Hysterical fear-mongering along with racial/cultural/political bias”, cioè “mercificazione isterica della paura insieme a discriminazione razziale/culturale/politica”) per questi due articoli: “Tokio capitale in agonia” di Giampaolo Visetti e “L’abitudine al dolore è dentro il destino”di Vittorio Zucconi. Poichè il secondo articolo non parla di nucleare e questo post è già abbastanza lungo, mi limiterò a prendere rapidamente in esame un paio di perle del primo.  
Perla n°1: ”Il governo ha ammesso che tracce di iodio radioattivo sono state rinvenute nell'acqua potabile di Tokyo e delle aree vicine. Livelli anomali, ufficialmente sotto i limiti di legge e non immediatamente pericolosi per la salute, ma l'impatto pubblico della notizia è stato tremendo. Radioattivi anche il latte proveniente da Fukishima e alcune partite di spinaci prodotti nella prefettura di Ibaraki. Già in commercio, non si sa dove siano finiti.” Abbiamo già visto com’era messa l’acqua a Tokyo; quanto a verdure e latte mi chiedo quanto ne sia arrivato dalle prefetture colpite, visto che ci sono kilometri di costa rasi al suolo. Inutile commentare l’inquietante “non si sa dove siano finiti”.
Perla n°2: “La domanda non è più quando Tokyo tornerà al business e alla quotidianità smarrita, ma se ciò risulterà possibile. Il crollo del traffico e della folla per strada è impressionante.” Complimenti per la balla; chi in Giappone ci vive (come questo e quest’altro blogger) sostiene che la città è solo parzialmente al buio e che i giapponesi tentano di condurre una vita normale nonostante l'inquietudine trasmessa loro da amici e parenti stranieri (!). La testimonianza telefonica di una mia amica (grazie a Sara C.) che è stata là di recente parla di amici giapponesi allarmati più dalle telefonate ricevute dall’estero che dalla loro situazione, perchè ciò che là è vissuto come un forte terremoto con conseguenze gravi, all’estero è vissuto come una catastrofe nucleare grazie ai media e alla loro sete di esagerazione. Tanto che alcuni si chiedono se il governo stia nascondendo loro qualcosa, visto che all’estero sono tutti allarmati... avrà ragione il governo giapponese o i giornalisti esteri (e isterici) che scrivono dall’altra parte del globo facendo copia&incolla da Reuters?
Perla n°3: “All'agonia di Tokyo e allo spettro di un'esplosione nucleare, si somma l'ecatombe nelle prefetture sommerse dallo tsunami.” Ancora con questa storia dell’esplosione nucleare??? Ma la vogliamo capire che parlare di centrale nucleare che esplode come una bomba atomica è come dire che la vostra automobile esplode come una gigantesca molotov? Finiamola con queste fesserie.

Non sarebbe finita qui. C’è ancora da parlare della storia strappalacrime di Futoshi Toba (al minuto 10:17 dell'intervento di Gramellini a Che tempo che fa del 19 marzo), una bufala inventata di sana pianta in Italia a partire, forse, da questa storia vera (?), ma eccellente occasione per l’autorevole Massimo Gramellini per spalmare un po’ di fango in diretta tv sullo stentato possibile futuro nucleare italiano. Grazie Gram, ci mancavi solo tu.  

E poi, all’estero, la CNN che riesce a pubblicare un video online della radioattività nei pressi di Fukushima con lo strumento completamente starato. Ma ad alimentare il sensazionalismo dei Media ci pensa anche il dotto parere del commissario per l’energia dell’UE Guenther Oettinger (laureato in Legge, dunque superesperto di energia nucleare...); nasce così l’Apocalisse a reti unificate (talmente apocalittica che dura si e no tre giorni, per essere spodestata violentemente dalla pressante questione libica).

E ancora, rientrando da noi, l’assurdo video di Adriano Celentano (un cantante!!) che mischia bombe atomiche, guerre e energia nucleare sparando più bufale di quante sia umanamente possibile raccontare (ma ci proverò in un altro post), insieme all’erudito e pacato parere di Beppe Grillo (sto scherzando, quando mai è pacato?) e all’intervista al chimico Prof. Vincenzo Balzani, che tra le altre cose sostiene la teoria che un microgrammo di plutonio sia la dose letale per l’uomo (la federazione degli scienziati americani parla di un esperimento del 1945 che sbufala quest’affermazione). Tutti questi simpaticamente mandati in onda su Rai 2 grazie all’imparzialissima Annozero. E chi più ne ha, più ne metta.

8 commenti:

  1. [Paul, Annozero va su Rai2].
    A parte questo, e a parte il fatto che non capisco l'inserimento dell'articolo di Zucconi nel calderone delle perle giornalistiche (quell'articolo ha un senso diverso), c'è una cosa che sarebbe bene sottolineare:
    nelle slides dell'aeia si può vedere chiaramente che la situazione non è sotto controllo, che la dispersione di radioattività nell'ambiente non è controllata (per colpa della falla, che probabilmente non è neanche l'unica) e che le dosi di radioattività vicino al reattore più danneggiato sono tali da esporre i lavoratori a dosi dannose, anche facendo turni da un quarto d'ora (tanto che l'autorità giapponese ha dovuto rivedere i limiti di legge al rialzo).
    Poi c'è un'interessante punto di vista sugli effetti sconosciuti del cesio nella catena alimentare, e sul fatto che non abbiamo modelli validi di esposizione alle radiazioni dall'interno del corpo, e a pensarci bene neanche sugli effetti di Chernobyl visto che anche i dati ufficiali sono contraddittori. http://www.cadoinpiedi.it/2011/04/04/contaminazione_globale.html#anchor

    Secondo me per essere più efficace nell'esprimere il tuo punto di vista dovresti cercare di evitare il tono "state tranquilli che un raffreddore è più pericoloso", fermo restando che mi trovi d'accordo su tante cose (per prime le forzature da campagna elettorale). Anche perchè c'è il serio rischio che in casi come questi le informazioni ufficiali siano volutamente ritoccate al ribasso per non generare panico, e i giapponesi non hanno certo brillato da questo punto di vista.

    RispondiElimina
  2. Ciao, a questo indirizzo
    http://unico-lab.blogspot.com/2011/04/aggiornamento-emergenza-nucleare.html
    aggiornamenti in tempo reale sulla situazione in Giappone (che secondo me resta ancora molto grave).
    Si tratta di un gruppo di fisici, che si avvale della collaborazione di amici giapponesi per avere informazioni in tempo reale.
    I miei 2 cent :-)
    Ciao
    Mario

    RispondiElimina
  3. Al primo posto mi aspettavo un altro quotidiano..
    Grazie per aver segnalato queste bufale..aggiorno il mio post in cui parlo dello sbufalatore
    Ciao Paolo! :)

    RispondiElimina
  4. Ah...interessante "Journalist wall of shame" :)

    RispondiElimina
  5. @Lorenzo

    "Annozero va su Rai2" Ups...refuso sistemato. Grazie!

    "non capisco l'inserimento dell'articolo di Zucconi" L'ha fatto il Journalistic Wall Of Shame, non io. Infatti non l'ho commentato, anche perchè non parla di nucleare.

    "la situazione non è sotto controllo, che la dispersione di radioattività nell'ambiente non è controllata (per colpa della falla, che probabilmente non è neanche l'unica" E' quello che ho scritto a inizio post: la situazione è stabile ma NON risolta. Stabile nel senso che non ci sono (purtroppo!) novità di rilievo, continua la dispersione incontrollata di acqua radioattiva in mare.

    "le dosi di radioattività vicino al reattore più danneggiato sono tali da esporre i lavoratori a dosi dannose, anche facendo turni da un quarto d'ora" questo dove l'hai letto?

    "non abbiamo modelli validi di esposizione alle radiazioni dall'interno del corpo" veramente dopo oltre 70 anni di studi conosciamo i coefficienti biologici relativi all'esposizione ai vari organi, i modi e i tempi di smaltimento del materiale radioattivo da parte del corpo, gli organi bersaglio di ciascun elemento chimico e persino i tipi di effetti oncologici relativi all'irraggiamento a ciascun organo. Il Cesio per esempio si comporta chimicamente in modo simile al potassio e al sodio (metalli alkalini) e pertanto tende a fissarsi nei muscoli.

    "neanche sugli effetti di Chernobyl visto che anche i dati ufficiali sono contraddittori" E questo lo dice Ernesto Burgio (medico ambientalista) in quell'articolo che hai linkato? Ma se non sa nemmeno qual è l'emivita dello Iodio-131: dice "Ricordo che lo iodio 131 che ha un'emivita di solito di 7 - 10 giorni". NO! Lo Iodio 131 ha SEMPRE un'emivita, cioè tempo di dimezzamento, di 8,2070 giorni, così come la velocità della luce c è SEMPRE 299.792.458 m/s. Diverso è parlare dei tempi di smaltimento da parte del corpo, che non sono affatto di 7-10 giorni bensì molto lunghi: in pratica finchè non decade non lo espelliamo naturalmente tra i rifiuti corporei. E questo sarebbe un esperto di radiazioni?

    I dati ufficiali OMS sono diversi dalle proiezioni, effettuate negli anni di Chernobyl, da parte dell'ICRP sugli effetti previsti dal materiale rilasciato da Chernobyl, in base alla relazione dose-danno estrapolata matematicamente. Tra la realtà delle statistiche mediche, spiegata oltretutto da considerazioni sulla capacità autoriparante del corpo umano, e una proiezione numerica conservativa, io credo a occhi chiusi alla prima.

    "c'è il serio rischio che in casi come questi le informazioni ufficiali siano volutamente ritoccate al ribasso per non generare panico" Proprio non capisco questo punto di vista. Si sa quali danni portano le radiazioni, si sa che c'è una versione ufficiale giapponese che concorda con queste conoscenze, si sa che i giapponesi hanno un senso dell'onore e del rispetto molto più sviluppato della media degli altri popoli, ma proprio non ci convinciamo che le cose possano stare davvero come sembrano.

    RispondiElimina
  6. Ottimo post.
    Ovviamente saprai che l'elenco delle bufale è incompleto. Le titolazioni, ad esempio, erano sempre artatamente distorte ed esagerate, o addirittura false. Ad esempio leggevi titoli tipo "L'esperto: è peggio di chernobyl", poi andavi a leggere il contributo dell'esperto in questione....e la frase su chernobyl non c'era da nessuna parte.
    Inoltre sul brutto articolo del fatto ci sarebbero molte altre cose da dire. Ad esempio che l'ing. ruffatti è presentato nel titolo come colui che "ha guidato il programma atomico dell'Ansaldo" (e quindi una voce autorevole in materia), salvo dover scoprire poi, nei commenti, per bocca dello stesso candido ruffatti, che egli non aveva "affatto guidato il programma atomico dell’Ansaldo": Ruffatti aggiunge che "allora avevo 29 anni e molti capi sopra di me, io ero solamente il capo officina che ha costruito gli internals e 21 scambiatori" . Balla per balla, a quel punto, già che c'erano, potevano presentarlo come il capo dell'Aiea, oppure come il braccio destro di Fermi....

    RispondiElimina
  7. Come uno dei pochi giornalisti (italiani) a non essere finito nel ludibrio comune (assieme a Stefano Carrer del Sole 24 ore, mai citato ma anche lui per oltre un mese al "fronte", a cercare di fare il suo lavoro con umiltà e professionalità) e uno dei pochissimi (tre, mi risulta) ad aver raggiunto per ben due volte la centrale voglio ringraziare questo e altri blog per aver cercato di chiarire come stanno le cose. Le "bufale" non aiutano nessuno, tanto meno i colleghi che le scrivono e le testate che, con grande e grave irresponsabilità, le pubblicano. Colleghi come quelli citati negli USA (ma anche in altri Paesi) sarebbero stati licenziati in tronco e probabilmente citati per danni dagli editori. Tra l'altro scrivere stronzate al giorno d'oggi non ha alcun senso. Basta passare 5 minuti in rete per capire esattamente chi, dove, come le ha scritte.
    Ciò detto e premesso, purtroppo la situazione, quanto all'emergenza nucleare, è tutt'altro che risolta. Anche se per ora gli effetti non sono minimamente comparabili a Cernobyl (e i dati sono dati, il Giappone non è l'Urss e i giapponesi non sono ignoranti zoticoni: la raccolta dei dati è libera e vi partecipano anche organizzazioni come Greenpeace, che quando può e vuole calca volentieri la mano...) Fukushima PUO' diventare come Cernobyl e anche peggio. Quello che la gente deve capire, in patria è all'estero, è che (al momento) in Giappone non c'è un governo democratico guidato da persone oneste e responsabili, di cui ci si può e deve fidare. Questo non vale purtroppo per la Tepco, i cui interessi sono evidentemente diversi. Per chi non lo sapesse, l'attuale premier Naoto Kan è il politico che, nel 1994, quando era ministro della sanità, ebbe il coraggio di denunciare i funzionari del suo ministero che avevano autorizzato la vendita di partite di sangue infetto dal virus HIDV, causando la contaminazione di centinaia di malati emofiliaci. Lo conosco da allora ed escludo nella maniera più assoluta che si presti a mentire, sapendo di farlo.
    Cari saluti a tutti
    Pio d'Emilia SKY TG24/Il manifesto/L'espresso

    RispondiElimina
  8. Ringrazio Pio d'Emilia per la preziosa testimonianza e per i sinceri complimenti, che contraccambio. Purtroppo fa sempre molto più rumore una bufala che scoppia di mille giornalisti che fanno il loro dovere, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono anche loro, e sono tanti.

    Per quanto riguarda l'affermazione "Quello che la gente deve capire, in patria è all'estero, è che (al momento) in Giappone non c'è un governo democratico guidato da persone oneste e responsabili, di cui ci si può e deve fidare." penso ci sia un "non" di troppo, se ho capito bene il senso della frase. Puoi confermarci che il governo giapponese attuale è assolutamente degno di fiducia, a tuo parere? (uso il "tu" come da convenzione nei blog)

    Grazie ancora e "Keep up the good work".

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.