martedì 30 agosto 2011

Radio 3 pensa che il nuovo premier giapponese erediterà un paese “ancora in ginocchio per l’incidente nucleare di Fukushima”


Ascoltando la radio stamattina mi è capitato di sentire (minuto 10:30 circa) che il nuovo primo ministro giapponese Yoshihiko Noda si troverà ad affrontare “economia stagnante, debito pubblico abnorme e pesanti strascichi del disastro nucleare di Fukushima nel mezzo di una crisi generale della politica.” Ebbene, cosa non va?
Sei mesi fa, in occasione del Grande Terremoto e Maremoto del Tohoku, un mio caro amico ingegnere nucleare mi disse: “vedrai, tra un anno o due non si ricorderà più nessuno del terremoto e dello Tsunami. Tutti si ricorderanno solamente dell’incidente nucleare.” Temo di dovergli dare torto: sono bastati sei mesi. 

venerdì 26 agosto 2011

Bufale, mistificazioni e faziosità


Approfitto del momento di pausa nel finto dibattito sul nucleare in Italia per fare un po’ il punto della situazione. Da alcuni commenti che ho ricevuto, noto infatti che molti tendono a far confusione tra una bufala e un’opinione, oltre a lasciarsi coinvolgere dal pessimo clima di facili insulti che i media Italici, probabilmente aizzati dai vari poteri forti, stanno costruendo da parecchi anni. Vediamo di fare chiarezza.

Una bufala è un’affermazione oggettivamente falsa. Per esempio “In questo momento ci sono 10 gradi centigradi a Roma”. Come si fa a dire che l’affermazione è falsa? Perchè è falsificabile, cioè è possibile controllare la sua veridicità o la sua falsità attraverso un esperimento oggettivo. Se non vogliamo fare noi direttamente l’esperimento, è comunque possibile scegliere una o più fonti (valutandone attentamente l’attendibilità!) e dimostrare che l’affermazione è falsa.

Un’opinione è invece un’affermazione non oggettiva, ma soggettiva. Per esempio “In questo momento a Roma fa freddo” non è una bufala ma un’opinione. Certamente, determinate opinioni sono poi condivise da poche persone o nessuna e richiedono spiegazioni accurate. Ma, almeno in teoria, è possibile trovare qualcuno che ritiene il clima estivo di Roma “freddo” e dunque, dal suo punto di vista, ha ragione.

Una via di mezzo tra una bufala e un'opinione è poi una mistificazione. Le mistificazioni sono affermazioni che contengono verità parziali, spesso private del loro contesto, allo scopo di renderle più misteriose e terrificanti o importanti. Immaginate ad esempio di descrivere così il focolare di una casa di campagna: “si tratta di un’oggetto pericolosissimo, ormai usato solo da pochi. Produce dense nubi di fumo carico di particolato altamente cancerogeno, inoltre chiunque gli si avvicini troppo può provocarsi terribili ustioni e rischiare la vita”. Vi sembra che queste due frasi rendano bene il concetto di “caminetto”?  In particolare la prima frase è emblematica perchè vera: sono pochi oggigiorno a usare il caminetto, ma non certo per la sua pericolosità, bensì per la praticità di un riscaldamento convenzionale.

Perchè tutta questa premessa? Perchè di fatto il comportamento tipico di chi dibatte su temi legati al nucleare vive di questo tipo di affermazioni. Le vere bufale in realtà sono poche, tra le quali spiccano informazioni vecchie e luoghi comuni mai verificati come “l’uranio si esaurirà entro i prossimi 30 anni” (Falso), “Le centrali nucleari in Italia le pagherebbe lo Stato” (Falso), “L’incidente di Chernobyl ha attorno un’aura di omertà, ci sono stime ufficiali e realtà drammatiche che si vuole ignorare” (Falso) o ancora “Vivere vicino a una centrale nucleare causa un aumento dei casi di leucemia infantile” (Falso, abbiamo già parlato del KIKK-Studium). 
Molte di più sono le mistificazioni, come per esempio “una centrale nucleare produce montagne di scorie che durano millenni”. Non è una bufala, ma la mistificazione di una realtà: una centrale nucleare da 1000 MW produce circa 3 m3/anno di scorie ad alta attività, la cui radioattività si riduce del 99% nei primi 100 anni ma nonostante questo non arrivano a livello del fondo naturale prima di 10.000 anni. Certo, 3 metri cubi l’anno per 40 anni fanno una piccola montagna, ma detto così è esagerato, è mistificato.

La Biotecnologa Beatrice Mautino, membro del CICAP e ricercatrice, in una conferenza sul tema Creazionismo&Evoluzionismo tenutasi a Lugano a giugno descriveva, a mio avviso molto efficacemente, i meccanismi tramite i quali si ammazza il dibattito su un tema importante, trasformandolo in una rissa mediatica. Approfitto del suo elenco, leggermente rivisto, per dare quelli che a mio avviso sono i punti che il giornalismo fazioso di bassa lega e i mistificatori di ogni provenienza sociale (ambientalisti in primis) usano per uccidere qualsiasi dibattito costruttivo sul tema nucleare:

1) accentuare i contrasti. “Il nucleare è sporco e inquina mentre le rinnovabili sono pulite ed ecologiche”. È vero che l’energia nucleare non è completamente “pulita” perchè produce alcune scorie radioattive, è anche vero che le fonti rinnovabili sono quelle a impatto ambientale più basso tra tutte le fonti energetiche (anche se si dovrebbe discutere di impatto ambientale per unità di potenza, e il discorso cambia un po’). La frase in corsivo, detta così è però fuorviante perchè esagera i contrasti, come se le rinnovabili fossero un miracolo e il nucleare una condanna a morte.

2) inasprire i toni.Vogliono riportare il nucleare in Italia. Non lasciamoglielo fare!” Quante volte abbiamo sentito queste affermazioni che suonano un po’ come dichiarazioni di guerra incondizionata? Possibile che chiunque non si conformi alla moda del momento sia un pazzo assassino e debba essere fermato a ogni costo? Ma non c’era libertà di opinione in Italia?

3) Ricorrere a domande apparentemente pratiche. “Vorreste una centrale nucleare sotto casa?” La domanda è semplicemente un trucco scorretto per saltare alle conclusioni e fingere di andare sul pratico. Ma è assurdo: nessuno vorrebbe avere un qualunque impianto industriale davanti a casa! Si tende infatti a evitarlo, costruendo in zone scarsamente abitate e compensando economicamente chi ci abita.

4) esasperare alcuni dettagli per far perdere il punto generale della discussione. “A Fukushima hanno fuso il nòcciolo del reattore, spargendo radioattività tutt’attorno e contaminando per decenni una vasta area” Vero, ma non dimentichiamoci il contesto. Tutto questo è stato scatenato da un terremoto di proporzioni epocali, seguito da uno tsunami che ha causato quasi 30.000 vittime, radendo al suolo la campagna circostante per alcuni chilometri. Alcune città, come Minamisanriku, sono state letteralmente cancellate dalla faccia della Terra. Migliaia di impianti chimici e raffinerie, distrutte dall’onda, hanno riversato nell’aria e sulla terra tonnellate di sostanze chimiche tossiche e contaminato la zona circostante. In questo contesto, l’impianto di Fukushima Daiichi, sulla costa, ha avuto gravi problemi di raffreddamento del reattore, fondendo parzialmente il nòcciolo e contaminando il suolo circostante con una certa quantità di elementi radioattivi. La gente è stata allora evacuata per evitare anche il minimo danno alla salute. Tutto qui: un evento da trentamila morti che ha raso al suolo tre regioni (!) ha anche causato la contaminazione radioattiva di un’area attorno alla centrale. Non stiamo forse dicendo a un assassino che deve mettersi la mascherina davanti alla bocca per non infettare la ferita?

5) Negare l’evidenza. “L’uranio si esaurirà nei prossimi 30 anni.” Questa affermazione è già stata sbufalata in tutte le salse, eppure continua a comparire sui manifesti antinuclearisti delle principali associazioni ambientaliste. Tanto la gente mica lo sa.

Provate un po’ a sommare questi punti tra loro e ditemi che non riconoscete il modo di procedere dei tanti dibattiti televisivi e dei tanti giornali schierati e faziosi che infestano il nostro paese. Un buon dialogo, rispettoso delle altrui idee, farebbe davvero bene a una nazione di individualisti come la nostra. Facciamolo, vi prego.