giovedì 25 ottobre 2012

OT: Inquisizione Aquilana


Il dubbio è una caratteristica della scienza.” (Societá Italiana di Fisica)

Nei giorni scorsi, si é conclusa la prima parte del processo a carico di sette membri autorevoli dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Roma. Il processo, per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose (La Stampa), riguarda le informazioni e dichiarazioni pubbliche fornite dagli stessi a fine Marzo 2009, quando la commissione grandi rischi fu chiamata ad analizzare la situazione dello sciame sismico in atto all’epoca in alcune parti dell’Abruzzo. Il giudice Marco Billi deve ancora fornire una spiegazione dettagliata della sentenza, tuttavia a quanto si legge i sette sono stati condannati a 6 anni di carcere, 7,8 milioni di Euro di risarcimento (piú le spese giudiziarie) e interdizione permanente da incarichi pubblici per aver (traduzione mia da BBC news) fornito informazioni inaccurate, incomplete e contraddittorie riguardo al pericolo associato allo sciame sismico che precedette il terremoto del 6 aprile 2009 (provided "inaccurate, incomplete and contradictory" information about the danger of the tremors felt ahead of 6 April 2009 quake).

In questo clima giá poco rassicurante intervengono i nostri prodi imbrattatori di carta da giornale del Fatto Quotidiano, spiegando in questo mirabolante articolo che “La scienza non c’entra”, i sismologi sono stati “condannati dalla politica”. Ottimo esempio di mistificazione della realtá ad uso politico: se infatti é vero che il capo d’accusa non é l’incapacitá di prevedere un terremoto (un nonsenso assoluto), esso non é peró nemmeno (come tentano di sostenere al Fatto) l’aver tranquillizzato la popolazione dando loro sicurezze che non esistevano. Casomai venisse il dubbio (a me é venuto), ecco qui uno degli articoli facente data 31marzo 2009 e riportante le dichiarazioni dei nostri scienziati.
© INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Ma quindi che cosa é successo? Vale la pena riassumerlo perché, é il caso di sottolinearlo, questa é l’Italia.
Dato il perdurare dello sciame sismico in Abruzzo (zone de L’Aquila e Sulmona in particolare), la popolazione comincia ad innervosirsi. Le autoritá, sindaco Massimiliano Cialente in primis, chiedono aiuto agli esperti che si riuniscono nella Commissione Grandi Rischi (CGR) per valutare se questo sciame rappresenti una minaccia per la popolazione in quanto precursore di una scossa piú forte, oppure no. Il parere degli scienziati é ovviamente negativo, ed essi producono un verbale tecnico di solo due pagine che evidenzia come non esiste una correlazione fisica tra lo sciame sismico in atto e la probabilitá di una scossa distruttiva (qui un bel commento dell’epoca alla faccenda da parte di Marco Cattaneo su Le Scienze, con link a parte della documentazione tecnica). La  CGR trasmette il risultato alle autoritá che si preparano ad agire di conseguenza, rassicurando la popolazione innervosita.

Fin qui, siamo quasi in un paese serio, ma il bello viene dopo:  nel frattempo spunta un tal Giampaolo Giuliani, astrofisico in visita al Gran Sasso, che si mette a sostenere pubblicamente di essere in grado di prevedere i terremoti rilevando i rilasci di Radon. Si tratta di un metodo promettente che la scienza ha giá analizzato, ma purtroppo scartato in quanto non affidabile; sulla base di tale metodo, Giuliani prevede un grosso terremoto nell’area di Sulmona  per il pomeriggio del 29 marzo (fonte: wikipedia, ma ci ricordiamo tutti) che poi non si verifica; per questa ragione egli riceve un avviso di garanzia per procurato allarme. Lo sciame sismico continua, la popolazione é sempre piú nervosa ma cerca di tranquillizzarsi, visto l’esito delle indagini da parte della commissione. Le autoritá, vista la pressione del caso Giuliani e le rassicurazioni dei sismologi, ostentano sicurezza. Pochi giorni piú tardi il 6 aprile arriva la scossa di Magnitudo locale 5.9 a L’Aquila, che provoca centinaia di morti e feriti, crolli e devastazione.

Ora che abbiamo ricontestualizzato l’evento, facciamo alcune considerazioni. Cominciamo dai sismologi: leggendo l’articolo sopra, mi pare evidente la loro posizione. Essi sostengono che “quella in atto nell’Aquilano é una frequenza sismica che non ha nulla di preoccupante”, fatto vero, visto che non esiste una correlazione nota tra lo sciame sismico e il terremoto successivo. A tutti gli effetti, é come se lo sciame non esistesse, ai fini del rischio sismico della zona.  Ancora piú inportante, essi sostengono che “non si conosce l’origine dello sciame, né é verosimile poterne stabilire la durata, tantomeno prevedere l’arrivo di scosse distruttive”. Oggi sappiamo che la scossa forte ci fu, ma in tanti altri casi analoghi precedenti non fu cosí (e viceversa), quindi che altro potevano dire i nostri sette geologi?

Ma, come evidenziato in piú punti, la sentenza non riguarda l’impossibilitá di prevedere i terremoti. Benissimo, e allora perché questi sette sismologi sono stati puniti cosí duramente? Per aver rassicurato la popolazione e in tal modo peggiorato il bilancio di vittime. Questa é la giustizia italiana, sibillina e dal sapore spiccatamente inquisitorio. Avete capito, cari e dotti scienziati? Le vostre parole, specie se decontestualizzate, potrebbero in qualche modo essere interpretate come una qualche forma di rassicurazione. Naturalmente, giornali e telegiornali riporteranno immediatamente, con la scusa di “semplificare” la scienza, la vostra affermazione rassicurante con un piú intuitivo “non ci sará nessun terremoto” (tanto é lo stesso, no?). Ancora peggio, visto che il terremoto poi c’é stato, voi sarete i responsabili per aver sbagliato a rassicurare la popolazione. La gente allora applaudirá alla sentenza contro di voi, Giuliani sará trasformato inspiegabilmente in eroe nazionale (basta vedere come La Stampa lo definisce “l’esperto che con le sue ricerche sul radon aveva studiato la serie di scosse a l’Aquila dando l’allarme prima della tragedia”) e tutte le sue previsioni errate e allarmistiche saranno dimenticate (ricordiamoci che aveva previsto un terremoto a Sulmona...e se l’avessero evacuata trasferendo gli abitanti per esempio nel capoluogo, L’Aquila?). Non solo, ma voi verrete imprigionati, condannati a pagare cifre improponibili e interdetti dal pubblico ufficio come perfetti inetti. Questa é l’Italia, affari vostri se cercate di fare gli scienziati qui.

Come nota conclusiva, vorrei evidenziare come tutto ció ha un’ulteriore ripercussione: dato che, come detto, lo sciame sismico é irrilevante ai fini della previsione del terremoto (e questa é scienza!), ne consegue che il terremoto é arrivato perché la zona é soggetta. Ecco allora il vero colpevole del disastro, che non a caso rimane insabbiato da questa condanna assurda: in una zona sismica, le costruzioni devono essere a norma sismica. Detto cosí é semplice (la situazione normativa é molto piú complessa, come si vede bene da questo documento INGV), ma la sostanza sta lí, non nelle parole interpretabili e sibilline degli esperti. Ora che la gente ha un capro espiatorio, staremo a vedere se qualcuno si ricorderá ancora di questo aspetto, l’unico rilevante. Il dito e la Luna, ancora una volta. Questa é l’Italia.

lunedì 15 ottobre 2012

Flash News assortite


Da piú di un mese, il tempo scarsissimo non mi consente di seguire degnamente le panzane che leggo sull’energia nucleare. Mi limito pertanto a un breve elenco delle migliori, in ordine sparso.

1. Il Fatto Quotidiano pubblicava un po’ di tempo fa uno dei soliti articoli deliranti ed auto-sbufalantisi sull’energia nucleare in Giappone. L’articolo é firmato da Andrea Bertaglio ed il titolo é giá un programma: “Il giappone rinuncerá al nucleare. Ma le scorie saranno seppellite”. Ma figuriamoci! Notevole anche la parte che dice “Il problema delle scorie radioattive è il peggior grattacapo per le nazioni nuclearizzate.” Ma neanche per sogno, a meno che problemi quali la crisi economica mondiale, le guerre e le conteste territoriali, le rivolte in medio oriente, il terrorismo ecc passino in secondo piano rispetto alla scelta di dove mettere quattro fusti ben chiusi di robaccia altamente radioattiva. Lo stesso Giappone ha in questo momento da gestire un contenzioso con la Cina su alcune isole ed i postumi del gigantesco terremoto e tsunami dell’anno scorso. Altro che peggior grattacapo.

2. Simpatica figuraccia dei solerti attivisti di Legambiente in questo articolo di La Stampa datato 21 Agosto. A forza di sparare accuse infondate, prima o poi qualcuno ha modo di provare che non é vero e far fare la figura del cioccolataio (o peggio...) a certi fanatici. Ben fatto.

3. A distanza di piú di un anno la radioattivitá nelle zone contaminate é fortunatamente scesa a livelli da fondo naturale a Tokio e a livelli paragonabili con il fondo naturale italiano (mediamente piú alto di quello giapponese) addirittura nella zona di esclusione di 20 km attorno alla centrale di Fukushima Dai-ichi. I reattori sono in arresto a freddo giá da Dicembre 2011 e a quanto pare si comincia ad autorizzare il ritorno alle proprie case per gli abitanti dell’area contaminata. Bene, era ora.

4. Il mitico Fatto Quotidiano, fucina di svariate panzane dall'aspetto vagamente scientifico, pubblica un bell’articolo su un’esperienza di produzione di energia tramite fotovoltaico. In sostanza, tra le varie contraddizioni, emerge che la protagonista dell’esperienza ha investito i suoi soldi in una cooperativa di produzione tramite fotovoltaico, con l’obiettivo di distribuire l’energia prodotta tra i soci. Non solo questo non é stato fatto (pare non sia possibile, a meno di avere un minimo di 6000 utenze da alimentare, fonte lo stesso articolo), ma non si sa nemmeno cosa stia succedendo all’energia prodotta; sta di fatto che l’autrice e i suoi soci sperano di “ammortizzare velocemente [la cifra investita]con nuove adesioni”. Che stupido, pensavo volessero sfruttare l’impianto e vendere energia...ah, giá non possono.

5. Altro articolo assurdo dal solerte Fatto, firmato Ugo Bardi, che si prodiga di dirci prima di tutto che forse ce la possiamo fare a sopravvivere a non si capisce quale immane catastrofe energetico-ambientale imminente (grazie, lo davo per scontato). Poi ci dice che peró per farlo con le fonti rinnovabili (scusate, “l’energia giusta”) dovremo fare dei grossi sacrifici. Grazie, Professor Bardi, io continuo a volerci mettere un po’ di nucleare in mezzo e lasciare a Lei i sacrifici, se proprio ci tiene a farli. La chiosa si perde in strambe affermazioni sulla tortura dei cani come metafora della nostra situazione...francamente lascerei perdere ogni commento ulteriore.

6. Notevolissimo esempio di sparate ad uso e consumo mediatico: la decisione del governo giapponese, chiamato a scegliere tra tre possibili opzioni per il prosieguo dell’attivitá nucleare nel dopo Fukushima il 14 settembre scorso, ha scelto a sorpresa di uscire completamente dal nucleare, portandosi a zero nei prossimi anni. La scelta é durata ben quattro giorni. Tanto per sottolineare, é poi del 1 Ottobre la decisione di riprendere la costruzione del reattore di Ohma, prefettura di Aomori. Il populismo ha le gambe corte, ma raramente cosí piacevolmente corte.

7. É di pochi giorni fa la notizia che é giunta l’autorizzazione del governo italiano per lo smantellamento e la resa “a prato verde” del sito di Trino Vercellese.  Il costo totale dovrebbe essere di circa 234 milioni di Euro, generando 214000 tonnellate di rifiuti delle quali solo 2000 radiologicamente rilevanti (WNN). Peccato, l’avessero trasformata in un museo dell’energia nucleare italiana forse molta gente, visitandolo, avrebbe potuto rendersi conto di quali meraviglie tecnologiche eravamo in grado di fare. Almeno dovremmo avere tra un po' di anni (la data per ora é il 2024) il primo caso italiano di decommissioning, mettendo a tacere i soliti qualunquisti che affermano che non é mai stato fatto prima.