venerdì 20 dicembre 2013

Rubata una radiosorgente medicale in Messico

BBC e WNN informano che, qualche giorno fa, un camion  con all’interno una sorgente medicale da radioterapia al Cobalto 60 é stato rubato in Messico. Il camion é stato ritrovato due giorni dopo in un campo vicino a Hueypoxtla, non lontano dal luogo del furto, ed i responsabili sono stati trovati ed arrestati. La sorgente stessa peró, non si trovava all’interno del camion al momento del ritrovamento: era stata trascinata fuori e tolta dal contenitore di sicurezza. Secondo WNN, pochi minuti di esposizione a una sorgente da 111 Terabecquerel di Co-60 rappresentano giá una dose letale di radiazioni; nonostante ció, i sei malviventi, di etá compresa tra 16 e 38 anni, dopo essere stati sottoposti ad accertamenti medici non presentavano alcun sintomo della sindrome da radiazioni.

giovedì 5 dicembre 2013

La vera dimensione delle idiozie allarmiste su Fukushima


Va bene, adesso comincio a essere stufo. 
Stufo di vedere gente che linka sui social network le idiozie piú incredibili. Stufo di chiedergli “ma ci credi davvero?” e sentirmi rispondere “ah, non lo so...mi sto documentando”. 

E ancora piú stufo di sentire gente che dice “non ho tempo di leggere nel dettaglio, ma...guardate qui” (segue un link a qualcosa di talmente assurdo che non meriterebbe nemmeno di essere letto). 

Peggio ancora, di gente che interviene linkando un sito che cerca di smentire parte delle corbellerie complottiste, e il suo commento é “Scusate, solo per fare un pacato contraddittorio”.

Pacato contraddittorio? Qui c’é un problema strutturale di ragionamento logico: non solo non si fa distinzione tra corbellerie cosmiche e fatti plausibili (verificarli viene in un secondo momento), ma le corbellerie di cui sopra sono presentate usando argomentazioni palesemente fallaci (qui una breve galleria di mostri che ho messo assieme un po’ di tempo fa).

Ma come fate a credere a un elenco di pareri della serie “Secondo un professore in pensione che conosco, l’apocalisse nucleare sará presto su di noi” (principio di autoritá)? Ma non vi accorgete davvero di come chiunque possa prendervi in braccio facilmente scrivendo cose senza alcun senso pratico ma con un tono misterioso, alludendo a complotti e sedicenti esperti? Davvero non sentite ridere in lontananza?

Va bene, adesso ho deciso che sentirete ridere almeno il sottoscritto. Quello che segue é il commento, completo e spezzato in piú pagine per leggibilitá, di uno dei tanti siti che riportano piú o meno la stessa idiozia, tradotta in italiano. A quanto ho visto, la fonte iniziale sembra essere un blog noto come washingtonsblog.com. Buona lettura.

Grazie a mikirav e vittorio.75 per la segnalazione.

sabato 9 novembre 2013

Comincia l'operazione di svuotamento della piscina del reattore 4 di Fukushima Daiichi

BBC news annunciava Giovedí scorso che l'operazione di svuotamento della piscina del combustibile esaurito a Fukushima Daiichi 4 é cominciata. Dentro la piscina sono presenti 1500 elementi di combustibile esaurito da 450Kg l'uno e si prevede che l'intera rimozione richieda circa un anno. Come spiega unico-lab, TEPCO ha cominciato a prepararsi a tale operazione da parecchio tempo effettuando monitoraggi periodici di radioattivitá, rinforzando la struttura della piscina e verificandone la stabilitá, rimuovendo calcinacci e rottami derivati dall'esplosione dell'edificio e pulendo l'acqua della piscina. Hanno infine effettuato l'estrazione di due elementi di combustibile non utilizzato per verificare i danni ed hanno preparato il piano di estrazione sulla base di tutti questi dati.

Un particolare interessante emerge dal comunicato TEPCO che espone il piano di rimozione delle barre: l'edificio del reattore 4 é saltato in aria a causa dell'idrogeno formatosi nel reattore 3, con il quale condivide la ciminiera di emergenza. Questo conferma che le temperature raggiunte dal combustibile in piscina non sono state tali da causare significative ossidazioni delle barre e di conseguenza é molto probabile che le barre non siano fuse se non in alcuni punti dove il calore puó essersi accumulato.

Alla faccia dei soliti profeti di sventura che paventavano sfracelli ed apocalissi planetarie multiple, davano degli idioti a TEPCO (avrá le sue colpe, ma é sempre una grande azienda parte della terza potenza economica mondiale) e auspicavano l'uscita dell'intero pianeta dall'incubo nucleare (o l'evacuazione di tutto l'emisfero boreale!! Mai riso tanto!).

A volte, per spiegare il livello di discriminazione cui la tecnologia nucleare è sottoposta, provo a fare un esempio applicando le stesse reazioni a qualcosa di diverso. Provate a pensare per esempio all'uragano di proporzioni mastodontiche che ha colpito le Filippine in questi giorni. Immaginate che abbia rovesciato un treno merci carico di sostanze tossiche, contaminando l'area circostante. Fatto? Bene, applicando i dettami della Cerenkofobia ora dovremmo avere manifestazioni in tutto il mondo (soprattutto in Italia!) di gente che chiede a gran voce di abolire il trasporto merci su rotaia e usare le biciclette invece. Adesso capite perché sono idiozie?

giovedì 3 ottobre 2013

Ma noi no.

Secondo WNN ci sono state grandi celebrazioni oggi quando il presidente del Bangladesh Sheikh Hasina Wazed ha firmato il contratto che doterà il paese del suo primo impianto nucleare, fornito da Rosatom.

Il Bangladesh...una delle nazioni più povere al mondo. Che vi devo dire? Ma noi no...

domenica 1 settembre 2013

Quasi due Sievert/ora nell'acqua di Fukushima. Cosa c'é di vero?

La Stampa, Repubblica, Il Fatto e il Corriere, tra gli altri, riportano notizie allarmanti sull'incremento del livello di radioattivitá dell'acqua fuoriuscita dai serbatoi a Fukushima. Ne avevamo parlato pochi giorni fa, ma che cosa é cambiato?

Semplicemente TEPCO (fonte: un comunicato stampa di TEPCO stessa) ha analizzato l'acqua contaminata con uno strumento piú sensibile, in grado di rilevare anche la radiazione beta (precedentemente non si riusciva, presumo avessero a disposizione soltanto qualche contatore geiger). Questo ha portato a scoprire un livello complessivo di radioattivitá pari a circa 1.800 mSv/h (1,8 Sv/h)!

Lasciamo perdere chi sostiene che il livello sia improvvisamente e magicamente aumentato di 18 volte (vero La Stampa, Corriere e Fatto?) e chi si inventa che il macchinario (macchinario?) utilizzato in precedenza non poteva rilevare piú di 100 mSv/h (vero, Repubblica?). La domanda che ci si pone é, al solito, quanto questi 1.800 mSv/h (picco massimo rilevato in un solo campione, ecc) sono pericolosi?

Risposta: dipende. Se qualcuno andasse a Fukushima e attingesse acqua a quella fonte per abbeverarsi, probabilmente il calcolo fatto dai vari giornalisti sarebbe realistico: 1,8 Sievert all'ora sono davvero tanti, una dose da effetti immediati, mediamente mortale dopo solo qualche ora di esposizione.
Essendo peró in grandissima maggioranza radiazioni beta, la dose dovrebbe diminuire a livelli molto bassi nel giro di poco spazio (i beta hanno una penetrazione nell'acqua, ad esempio, di soli 4 cm. Nei metalli e nei materiali piú densi molto meno), il che é coerente con il fatto che il precedente rilevamento con i geiger desse valori enormemente minori (il sensore del contatore geiger-müller tende ad auto-schermarsi dai beta, salvo se dotato di apposita finestrella di mica).

In parole povere: sí, i livelli di radiazione sono molto alti in quell'acqua ed occorrerá fare molta attenzione a che non si riversi in mare filtrando attraverso il terreno. No, per il momento non ci sono rischi nemmeno per gli operatori della centrale, a patto che indossino adeguate protezioni, grazie alla relativa facilitá con cui si schermano le radiazioni beta. No, il livello non é aumentato dagli ultimi rilevamenti, solo che non si era in grado di rilevarlo.


martedì 20 agosto 2013

Perdita di acqua a Fukushima. No, non nell’oceano.

(C) World Nuclear News
Molte fonti (La Stampa, Corriere, Repubblica e BBC News) riportano di una perdita di acqua contaminata dall’impianto di Fukushima Daiichi, scoperta ieri (lunedí). Tutte le fonti citate riportano che l’evento é stato classificato come livello 1 della scala INES (International Nuclear Event Scale), corrispondente a un impatto sulla sola strategia di protezione (impatto sul pubblico o sull’ambiente sostanzialmente nullo).
Secondo WNN ieri mattina alle 9:50 (presumo ora locale giapponese) un operaio in ricognizione di routine si é imbattuto in una perdita di acqua da una valvola di drenaggio di uno degli sbarramenti che circondano le cisterne di acqua contaminata. Una ispezione dei livelli dell’acqua nelle cisterne ha confermato i primi sospetti: il livello di una delle cisterne risultava inferiore di circa 3 metri, corrispondenti a una perdita di 300 metri cubi di acqua con i livelli di contaminazione indicati sopra.

Sempre secondo WNN la valvola in questione é stata chiusa immediatamente e la cisterna danneggiata svuotata dell’acqua rimanente che é stata trasferita nelle altre cisterne. TEPCO ha poi raccolto l’acqua accumulata in superficie e cominciato il trattamento del suolo contaminato, sostituendolo con sacchi di sabbia. Non si ritiene che l’acqua abbia raggiunto nessuna falda acquifera o men che meno il mare (guardando la foto d’insieme su BBC pare abbastanza chiaro il motivo: le cisterne stanno a circa 100 metri dal mare, a monte dei reattori stessi). Fin qui i fatti.

Naturalmente poi La Stampa produce una perla mirabile con la frase “Il becquerel misura l’energia radioattiva sprigionata da una fonte”, frase prontamente e beceramente copiata dalla mitica Repubblica e dalla quale si evince chiaramente che chi ha scritto l’articolo non capisce un tubo di radioattivitá (e non si informa prima di sparare cavolate, ci mancherebbe!). Il Becquerel misura il numero di particelle (o radiazioni, é lo stesso) emessa al secondo da un isotopo radioattivo, percui 80 milioni di Bq/litro d’acqua significano 80 milioni di particelle al secondo per litro d’acqua contaminata (80.000 Bq per Kg). Indipendentemente dall’energia. E smettetela di guardare troppo Star Trek.

Sempre Repubblica, che insieme al Corriere sosteneva anche che lo sversamento era avvenuto nell’oceano (abbiamo visto che non é vero, é avvenuto a cento metri dal mare e non lo ha raggiunto...) dice anche che “Le rilevazioni nei pressi dell'acqua toccano i 100 millisievert per ora, cinque vole [sic] il limite di esposizione annuale per i lavoratori.” Sostengono l’abbia affermato Masayuki Ono, General Manager di TEPCO (anche la BBC lo afferma), ma l’astuzia diabolica con la quale lasciano a intendere che si tratti dell’acqua di mare (Ono si riferisce ovviamente all’acqua sversata) la dice lunga sull’onestá intellettuale di certi giornalisti.

Interessante, tra l’altro, il fatto che una contaminazione del genere, se permanente, suggerirebbe  livelli di radiazione in un’area operativa maggiori di 50 mSv/h (“Radiation levels in an operating area of more than 50 mSv /h” secondo il manuale per l’attribuzione del livello INES redatto da IAEA stessa). Vedremo se l’authority rivedrá al rialzo le stime o se veramente l’allarme é rientrato cosí in fretta da non causare significativi impatti. Stay tuned!

Aggiornamento 2013-08-21
BBC News informa che oggi il livello INES dell'incidente é stato elevato addirittura a 3. Nessuna sorpresa particolare, anche se personalmente pensavo salisse soltanto a 2. Per saperne di piú consiglio la sezione Domande&Risposte della stessa BBC (in lingua inglese).

sabato 17 agosto 2013

Il World Health Organisation é assoggettato all’International Atomic Energy Agency? Ma fatemi il piacere.

Scavando nei vecchi post di un noto rotocalco di intrattenimento umoristico, mi sono imbattuto nell'opinione dotta di un ricercatore sul tema dell’energia nucleare, ai tempi del referendum 2011. 
Francesco Sylos Labini, autore del post, esordisce, riferendosi a chi afferma che le centrali nucleari siano sempre piú sicure, dicendo che “Può darsi, il problema, come sempre in queste faccende è la credibilità di chi fa certe affermazioni perché quasi nessuno è in grado di capire tecnicamente in che senso la sicurezza sarà aumentata”.

Dopodiché presenta ai lettori due documentari, prodotti da tale Wladimir Chertkov insieme a una certa Emanuela Andreoli. I documentari, intitolati “Il Sacrificio” e “Bugie Nucleari”, affrontano rispettivamente il tema dei cosiddetti “Liquidatori” (il personale che, ai tempi dell’incidente di Chernobyl, si occupó di bonificare l’area colpita e mettere in sicurezza il reattore) e il tema della presunta dipendenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanitá (WHO, World Health Organisation) dalla IAEA, l’International Atomic Energy Agency. Naturale la conclusione del nostro saggio scienziato: “Per chi avesse ancora qualche dubbio, suggerisco la visione dei due documentari: io voto Sì.

Senza entrare nel merito della questione Liquidatori, poco chiara anche a causa della situazione politica del tempo in quella zona, vorrei chiedere al buon Labini se gli sia mai passato per l’anticamera del cervello che le “Bugie Nucleari” di cui vaneggia Chertkov a riguardo della dipendenza del WHO dall’IAEA possano essere un tantinello in contraddizione con la credibilitá di cui sopra.

In breve, cito dal Labini stesso: “Nel secondo [video], Bugie nucleari, emerge l’esistenza di un conflitto di interessi tra due Agenzie delle Nazioni Unite direttamente responsabili della gestione delle conseguenze della catastrofe per la salute delle popolazioni contaminate. Secondo Tchertkoff, un accordo firmato nel 1959 tra l’Oms e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica impedisce all’Oms di agire liberamente nel campo nucleare, se non ha l’assenso dell’Aiea."
E ancora "[IAEA] impone il suo diktat all’Oms, il cui scopo, espresso nel Capitolo I della sua Costituzione, è di “condurre tutti i popoli al livello di salute più alto possibile”. L’Oms è teoricamente garante della salute delle popolazioni nel mondo e ha autorità presso gli Stati membri ma non può agire in virtù di questo accordo.

Bene, in questo link c’é il testo integrale dell’accordo tra IAEA e WHO, risalente proprio al 28 maggio 1959. Dove si dichiara che le due agenzie agiranno in cooperazione (Articolo I), aiutandosi l’una con l’altra, condividendo informazioni, statistiche e documentazione (Articolo III e VII) e prestandosi a vicenda risorse, personale e mezzi (Articolo VIII), al fine di raggiungere piú facilmente possibile gli obiettivi dei rispettivi statuti. L’articolo II dice anche che i rappresentanti di un’agenzia parteciperanno senza diritto di voto alle assemblee dell’altra, e l’ultima della prima.

In altre parole, si tratta di un accordo di cooperazione e non interferenza, che prevede innanzitutto l’assoluta paritá tra le due agenzie nel controllare ed aiutare l’operato dell’altra. Poi prevede anche che ciascuna agenzia passi all’altra quello che le é di competenza. Tanto per capirci, ecco perché  il rapporto sugli effetti sanitari dell’incidente di Chernobyl é stato redatto dal WHO e non esiste una controparte IAEA, magari in contraddizione con il WHO. E l’IAEA ha con ogni probabilitá anche assistito ed aiutato il WHO a fare il suo mestiere, fornendo mezzi e facilitando il lavoro. Non solo: il WHO ha anche emanato direttive che pongono obblighi agli esercenti di centrali nucleari per esempio di somministrare le pastiglie di iodio in caso di emergenze nucleari, come citato in questo comunicato ufficiale del WHO sulla questione. Altro che WHO schiava dell’IAEA.

Ma allora come mai "Dal 26 aprile 2007, ogni giorno lavorativo dalle 8 alle 18, una, due o tre  attivisti, le cosiddette sentinelle, vigilano davanti alla sede dell’Oms, a Ginevra, per chiedere l’indipendenza dell’Oms"? L'unica risposta che mi viene in mente é...poco diplomatica. Diciamo solo che Carlo Cipolla evidentemente ha tutte le ragioni (vedi prima legge).

A questo punto vorrei complimentarmi con il caro Labini: sará anche un buon ricercatore, ma ha dimostrato di essere anche un bel credulone nel bersi acriticamente le panzane di Chertkov (bastavano cinque minuti di google per trovare il testo del trattato sul sito IAEA), nonché di agire attivamente (votando e consigliando i suoi lettori) sulla base di accuse gravemente false senza prima verificarle, infamando ancora una volta in pubblico della gente che fa solo il proprio lavoro. Niente male per uno che si permette di criticare la credibilitá degli altri.

mercoledì 31 luglio 2013

Facite ammuina!! Ovvero: l’ottemperanza a un accordo internazionale provoca un putiferio di commenti

(C) Nicola Romani, Wikipedia
Repubblica, instancabile fucina di corbellerie atomiche (anche attraverso l’associato Huffington post), riporta in svariati articoli di un misterioso e inquietante trasporto avvenuto nella notte fra domenica e lunedí scorsi tra il centro di ricerca ENEA di Trisaia di Rotondella (MT) e la base militare aerea di Gioia del Colle (BA)
Scortato da circa 300 membri di diverse forze dell’ordine, il carico era, secondo l’ultimo articolo, costituito dalle 84 barre di materiale radioattivo di proprietá USA che venivano rispedite in patria a seguito degli impegni presi al vertice internazionale di Seoul nel marzo 2012.

Meravigliose le cadute dal pero per i nostri stracciatori di vesti professionisti! Numerosi esponenti politici aprono interrogazioni parlamentari per chiedere ai ministri dell’Interno e della Difesa "se sono vere le informazioni sul trasporto, di conoscere quale materiale è stato trasferito e se sono stati rispettati i protocolli standard di sicurezza per l'ambiente e il territorio", mentre gli ambientalisti di turno e persino il presidente della regione (non piú in carica ufficialmente) “hanno chiesto spiegazioni al Governo” (Huffington post). 

Ok, manteniamo la calma: secondo voi una scorta di 300 tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e altro significa che sono stati rispettati i protocolli standard di sicurezza o non gli é venuto in mente? 

Trovo poi buffo che si aprano interrogazioni parlamentari in fretta e furia e si tiri fuori addirittura un nonsenso quale “Voglio sapere se ci sono stati pericoli per l'ambiente” (al passato? Non é un evento che si ripeterá! É un po’ come chiedersi “ma in quell’incidente dell’anno scorso siamo morti?”). Evidentemente, chi voleva e doveva saperlo, sapeva benissimo da quasi un anno e mezzo che il trasporto sarebbe avvenuto.
Addirittura il presidente dei Verdi Angelo Bonelli riesce a farsi un’uscita veramente mitica, con fragorosa e roboante caduta dal pero e domande davvero geniali (fonte la gazzetta del mezzogiorno.):
  1. Chiediamo che l’Ispra effettui immediatamente un monitoraggio del percorso compiuto dal convoglio militare per appurare che non ci siano state variazioni ai livelli di radioattività normalmente registrati” (Caspita sta dicendo? Il convoglio era ovviamente chiuso e non ci sono stati incidenti, quindi NON c’é nessun aumento di radioattivitá da nessuna parte!)
  2. Cosa trasportava il convoglio del mistero?”(Le barre di uranio da restituire agli americani...dove sta il mistero esattamente?
  3. Si trattava di materiale radioattivo? (No, erano ombrelloni da spiaggia...solo che volevano essere sicuri che nessuno li rubasse e si andasse a fare un bagno notturno nello Ionio, percui i 300 agenti...)
  4. Erano scorie? Combustibile nucleare? Si trattava forse di plutonio? (Non lo so, Bonelli! Chieda i dettagli agli americani...)
  5. Dov'è stato portato il carico?(Alla base aerea di Gioia del Colle e poi negli USA. Lo sanno anche i sassi ormai!)
  6. “E' stato portato via con un aeroplano?” (No, l’hanno spostato in un aeroporto per poi portarlo via in bici fino in America...)
  7. “Quali misure di sicurezza sono state adottate a tutela della salute e dell’ambiente?” Bah, dice che se fosse successo qualcosa quei trecento tra poliziotti, carabinieri, guardia di finanza e altri se ne sarebbero accorti, dando l’allarme? O la faccio troppo facile a fidarmi?

E via a parlare, tra le altre corbellerie, di militarizzazione del territorio! Ma se é materiale militare, secondo Bonelli dovevano farlo scortare dai puffi? Evviva l’ipocrisia demagogica!

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Aggiornamento 2013-08-03:

Grazie a Mattia Butta per aver postato il filmato integrale e la trascrizione completa del discorso della parlamentare pentastellata Mirella Liuzzi presso la Camera dei Deputati in merito alla vicenda. Ascoltando il video, mi vergognavo al posto suo. Ecco la trascrizione con alcuni commenti:


"Signor Presidente, volevo far conoscere all’Aula un fatto gravissimo che è successo stanotte in Basilicata. Ebbene alle 3,10 di stanotte, nella migliore tradizione clandestina, 300 poliziotti, carabinieri e militari hanno scortato probabilmente un travaso di materiale radioattivo dall’Itrec in Trisaia di Rotondella all’aeroporto militare di Gioia del Colle."
Ok, leggiamo un attimo il vocabolario della lingua italiana Treccani (tanto per citarne uno famoso):
 "clandestino agg. [dal lat. clandestinus (der. dell’avv. clam «di nascosto»), attrav. il fr.clandestin]. – 1. Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità"
Sono solo io a pensare che definire "clandestino" un trasporto scortato da trecento poliziotti, carabinieri eccetera sia una tavanata di proporzioni galattiche? Cos'é, erano lá a loro insaputa?
"Nessuno è stato informato, l’operazione non è avvenuta in trasparenza, gli stessi amministratori e sindaci di Nova Siri, Rotondella e Policoro non sono stati informati di questo trasferimento. 
Quindi delle due una: o trecento agenti delle varie forze dell'ordine hanno agito di loro iniziativa, completamente slegati dalle autoritá locali (complottooooooo!!) oppure semplicemente i suddetti sindaci sono in cerca di consenso popolare facile.
E non c’è segreto militare che tenga: i cittadini devono essere informati di quello che accade nel proprio territorio, soprattutto se riguarda una cosa così fondamentale come le scorie radioattive. 
Ma che segreto militare! Una delle misure di sicurezza comunemente adottate per i trasporti pericolosi é proprio quella di non spargere troppo la voce, evitando cosí di fornire dettagli sul trasporto a potenziali terroristi o anche semplicemente attivisti che, con le loro proteste, potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza del trasporto e la propria incolumitá. Da cui deriva facilmente: la cosa migliore é trasportare il materiale nottetempo, quando la maggior parte della gente dorme e il rischio di incidenti stradali/ferroviari é minimizzato. I comuni hanno poi normalmente a disposizione un piano da attuare in caso di emergenza con un trasporto di materiale pericoloso, che vale per tutti i trasporti ovviamente! Qui un esempio dettagliato per il Lazio.
Ma secondo la nostra espertissima parlamentare pentastellata no, non si fa cosí! La prima cosa da fare per tutelare la sicurezza della gente in questi casi é avvisare tutti, proprio tutti! Grazie, On. Liuzzi, meno male che c'é Lei che insegna a quegli ignoranti di Trisaia come si gestiscono i materiali pericolosi.
Lo spostamento dovrebbe riguardare delle barre di Elk River che sono state trasferite in Basilicata tra il 1969 e il 1971. Se tali barre sono state trasportate, hanno bisogno di contenitori speciali, che ovviamente, portati all’aeroporto di Gioia del Colle, devono essere trasferiti via aerea. Ma questo è un trasferimento pericolosissimo che può soltanto avvenire via terra, quindi tramite ferrovia o sull’autostrada, cosa che però in Basilicata noi non possediamo. 
Benvenuta nel mondo vero, On. Liuzzi! Vuole cortesemente spiegarlo Lei agli americani che le loro barre non possono essere trasportate perché la Basilicata non possiede una ferrovia o un'autostrada che secondo Lei vada bene? Dovrebbe anche spiegar loro che gli Italiani non sono un popolo che si perde in procedure evidentemente inapplicabili, hanno normalmente la capacitá di andare oltre...tranne alcuni direi.
Quindi quale materiale è stato trasferito e per quali ragioni ? 
  Aspetti un momento. Sta dicendo che ha sollevato un polverone (ingiustificato) ma in realtá non é sicura, anzi non sa che cosa é stato trasferito e perché?
Dopo le vicissitudini di Scansano del 2003, dopo che la mia terra continua ad essere inquinata e depredata dal petrolio, noi vorremmo sapere cosa sta accadendo. Ce lo chiedono i cittadini e ce lo chiedono le associazioni. Io con questo intervento vorrei porlo all’attenzione del Viceministro dell’interno, Filippo Bubbico, che è un lucano e che deve ai cittadini una risposta. O farà come il Ministro Alfano e dirà che lui non lo sapeva ?"
A parte che Scansano sta in provincia di Grosseto (assumo sia un errore di trascrizione, nel video mi pare dica correttamente Scanzano), direi che manca la conclusione "eppoi ogni tanto grandina e ci rovina i raccolti" per vincere il campionato mondiale nel fare di ogni erba un fascio! Il petrolio c'entra come i cavoli a merenda, senza contare il fatto che se la Basilicata ne é "inquinata", allora il fatto che ne sia anche "depredata" é positivo, o no? Inquina, quindi ve lo portiamo via...stesso discorso per le barre di materiale radioattivo: secondo voi inquinano, ma quando dobbiamo portarle via vi lamentate e bloccate tutto? Ma lo siete o lo fate moooolto bene? Complimenti vivissimi.

Continuo a voler tenere la politica fuori da questo blog, ma di fronte a una tale ignoranza e populismo da parte di chi vorrebbe porsi come alternativa alla "solita" politica che ha portato l'Italia in questo stato, credo di non poter restare indifferente. Pagliacci.

venerdì 26 luglio 2013

Panorama e l’invasione degli ultrapomodori

Foto (C) Urbanlegends.com
Paolo Attivissimo segnala uno spassoso articolo di Panorama che cerca di prendere per i fondelli i lettori (non c’é altra spiegazione plausibile) propinando immagini di sedicenti pomodori mutanti provenienti dalla zona di Fukushima. L’articolo é semplicemente un condensato di corbellerie percui vale la pena esaminarlo in dettaglio:

A quasi due anni e mezzo dal terribile terremoto che sconvolse l'area di Fukushima, in Giappone, la situazione sembra ancora pericolosa. Nelle scorse ore è stata segnalata una seconda fuoriuscita di vapore dall'edificio numero 3 dell'impianto nucleare, rimasto danneggiato dal sisma, dopo quella del 18 luglio. Ma se i vertici della Tepco, che gestisce la stazione nucleare, si sono affrettati a precisare che non ci sono state conseguenze dal punto di vista delle emissioni radioattive, è allarme per le prime foto di frutta e verdura "atomiche", che stanno circolando in rete. Si tratta di pomodori, zucchine, albicocche e funghi che il Daily Mail definisce come frutta e verdura "mutanti".
E Panorama, leggendo una cosa del genere, non ha il minimo dubbio e si fida ciecamente del Daily Mail, ovviamente. Probabilmente a breve troveremo la storia di Babbo Natale pubblicata su Panorama, con la precisazione “ma l’ha pubblicata il Mail...”
Sono impressionanti, presenzato tumefazioni e sporgenze, sono molto più grandi del normale e in certi casi hanno forme inquientati, come le rape con "5 dita". Non c'è al momento alcuna prova che questi frutti e questa verdura abbiano forme simili a causa della fuoriuscuta di radiazioni dall'impianto di Fukushima, ma la coincidenza è quantomeno singolare. Il sito koreano che ha pubblicato le foto in questione non esita ad attribuire le forme della verdura all'esposizione alle radiazioni. 
Ma quale coincidenza e coincidenza. Qui c’é una bella spiegazione del perché le verdure atomiche di Panorama sono una bufala gigantesca, magari anche montata ad arte per spargere un po’di disinformazione gratuita. 
Si tratta in pratica di foto prese in vari posti sparsi per tutto il Giappone (anche ben lontano dalle aree contaminate, come a Nara o Oita nel sud del Paese) e in tempi diversi (addirittura una é del 2004 secondo la fonte). Non solo, ma alcune di esse sono mutazioni ben note e piuttosto comuni, altre addirittura sono specie vegetali a parte (come il probabile Reisetomate nella foto in alto). La citata rapa con 5 dita poi, a giudicare dai dati EXIF della foto, pare risalga a nove anni fa, ben prima dell’incidente. A parte ogni considerazione, la notizia é evidentemente costruita apposta per prendere per i fondelli i lettori e disinformare un po’. Grazie, ce n’era proprio bisogno.
Quello di Fukushima, con il terremoto di magnitudo 8.9 l'11 marzo del 2011, è stato il più grave incidente nucleare dopo il disastro di Chernobyl, nel 1986. Ma in molti ritengono che le conseguenze siano e saranno ben più gravi.
E molti altri ritengono che, a parte la zona immediatamente in prossimitá della centrale, “even in locations inside Fukushima Prefecture - no observable increases in cancer incidence are expected” ("anche in zone all’interno della prefettura di Fukushima, non ci si aspetta incrementi rilevabili nell’incidenza del cancro", traduzione mia). Ma il WHO, si sa, fa parte del grande complotto mondiale per sterminare l’umanitá a colpi di radiazioni facendo esplodere una centrale ogni dieci anni e a diecimila kilometri di distanza.
Secondo un report dell'ottobre 2012, il livello di radioattività trovato nei pesci pescati 9 mesi fa era rimasto invariato rispetto a quello di marzo 2011, quando la Tepco (Tokyo Elecrtic Power) rilevò una presenza di 254.000 becquerel al chilo di cesio radioattivo, pari a 1540 volte i limiti ammessi dalla legge per la commestibilità.
Pescati dove, nel mare davanti alla centrale? Nelle piscine di raffreddamento? Invece di lanciare allarmi generici, perché non esaminate i bollettini TEPCO e NISA nel dettaglio? Potreste scoprire che alla fine il cibo non é cosí contaminato come raccontate...
Secondo gli esperti, proprio i quantitativi di cesio riversatisi in mare dopo il sisma e lo tsunami che ne seguì, rimarranno in circolazione per decenni.
Vi diró di piú, metá esatta di quel Cesio resterá “in circolazione” per 30,17 anni, mentre l’altra metá si dimezzerá in altri 30,17 anni. Orribile. 

lunedì 20 maggio 2013

Dieci risposte per dieci domande


La rete delle reti é veramente un posto incredibile, dove si trova di tutto. Tra le tante corbellerie antinucleariste, ho scovato pochi giorni fa su un paio di blog dieci domande, risalenti al tempo del referendum “antinucleare” del 2011. La particolaritá di queste dieci domande é quella di essere domande incredibilmente precise, il che  le rende particolarmente facili da sbufalare pur partendo da assunti fastidiosamente errati. Approfitto della relativa calma nella produzione di bufale nucleari per fornire una mia personalissima risposta, nonostante ovviamente io non sia uno degli scienziati cui originariamente erano rivolte:

D1. È vero che il tasso leucemie e di mortalità per malattie tumorali e direttamente proporzionale alla vicinanza agli impianti nucleari?

R1: No, si tratta di una bufala. L’affermazione si basa su uno studio chiamato KIKK (qui lo sbufalamento nell’ambito della critica alla trasmissione TV Presa Diretta) che sostiene appunto la tesi della domanda. Lo studio é di tipo caso-controllo e considera un campione di persone residenti vicino agli impianti nucleari in Germania paragonandone l’incidenza di leucemia infantile con quella in altri gruppi via via piú lontani. Benché  evidenzi un lieve aumento di incidenza in alcuni casi, il punto chiave é che la spiegazione reale di tale aumento non é la presenza o meno di un impianto nucleare bensí qualche effetto non ancora identificato legato alla distanza dai grandi centri abitati. Uno studio successivo in UK ha confermato questa seconda spiegazione, d’altra parte coerente con l’assenza teorica di alcun nesso tra il vivere vicino a un impianto nucleare (incidenti esclusi) e l’incidenza della leucemia infantile.

D2. È vero quanto reso noto da "Medici per l'Ambiente-ISDE Italia", che «nel normale funzionamento di qualsiasi centrale nucleare (anche in assenza di incidenti o fughe radioattive) vengono inevitabilmente e obbligatoriamente prodotte e immesse nell'ambiente esterno una serie di sostanze radioattive, che entrano anche nella catena alimentare dell'uomo»?

R2. Non so cosa dicano i citati "Medici per l'ambiente - ISDE Italia", ma ovviamente anche una centrale nucleare ha un proprio fondo naturale di radiazioni, del tutto slegato dall'utilizzo di materiale radioattivo. Vi diró di piú: funzionando, essa emette grandi volumi di orrendo vapore acqueo (oppure acqua in forma liquida), che ha pure un suo fondo naturale di radioattivitá, per quanto a malapena rilevabile e non diverso dal vapore emesso da una pentola con acqua bollente sul fornello di casa. Preoccuparsi per quello significa non aver capito un tubo di come funzionano queste tecnologie e trattare le emissioni di vapore acqueo come magia nera solo perché provengono da un impianto nucleare invece che dalla pentola dell'acqua per la pasta.

D3. È possibile confinare in sicurezza (senza ricadute letali per le generazioni future dei prossimi 100.000 anni) le scorie radioattive? Come mai ad oggi non un solo grammo di scorie è stato messo in sicurezza in nessun Paese del mondo?

R3. Se confinare in sicurezza significa “senza ricadute letali per le generazioni future dei prossimi 100.000 anni”, allora anche l’accumulo precario nel centro di Saluggia, pur soggetto al rischio di inondazione, risponde senz’altro al requisito. Anche una dispersione catastrofica di rifiuti nucleari nell’ambiente, pur essendo un evento molto grave, non sarebbe certo nemmeno lontanamente “letale per le generazioni future dei prossimi 100.000 anni”. Il confinamento dei rifiuti radioattivi é oggi un problema risolto solo temporaneamente. Sono in studio soluzioni definitive ma ci sono problemi non indifferenti ad applicarle. Buona parte dei probemi oltretutto sono dovuti a forti proteste da parte di una popolazione non sempre in grado di capire cosa sta succedendo e perché, anche perché spesso male informata e allarmata proprio da questo tipo di esagerazioni. 

D 4. È possibile scongiurare disastri di proporzioni simili a quelli di Chernobyl o di Three Miles Island?

R4. Certamente, anzi é ció che l’industria nucleare ha immediatamente imparato e implementato nei nuovi impianti. É per questo che gli incidenti nucleari sono per fortuna estremamente rari: perché grazie a tutte le procedure di sicurezza, le ridondanze e gli accorgimenti di progetto soltanto un caso estremamente particolare (e per questo necessariamente molto molto raro) puó ancora causare un rilascio di elementi radioattivi all'esterno. E ancora, nonostante questo sia un caso estremo, le sue conseguenze non sono e non possono essere nemmeno lontanamente paragonabili a quelle dei veri disastri della storia industriale (Bhopal, Seveso,...tanto per citarne alcuni). Con buona pace dei parolai complottisti che emanano bollettini da ecatombe applicando una legge teorica al di fuori del contesto per cui é nata e rifiutando i risultati degli studi medici che contraddicono questa teoria.

D5. Già attualmente (senza costruire nuove centrali) stiamo consumando più uranio di quello che estraiamo. Presto i giacimenti si esauriranno: non stiamo forse preparando oggi, in tempo di pace, la futura guerra per la prossima "risorsa scarsa"?

R5: non riesco a trattenere le risate. Se chi ha posto queste domande si fosse soffermato un secondo su cosa significa “consumare piú di quanto si estrae” starei probabilmente rispondendo alle nove domande sul nucleare. Se si estrae (dai giacimenti) meno di quello che si consuma, ció é dovuto alle risorse aggiuntive rese disponibili dallo smantellamento di alcune  vecchie testate nucleari per uso bellico. Ció ha l’effetto di rallentare il consumo dei giacimenti, non di accelerarlo, (pare ovvio). Comunque l’uranio, pur essendo abbondantissimo in natura (é ovunque nella crosta terrestre, inclusi 3 mg/m3 nell’acqua di mare...naturalmente bisogna poi valutarne i costi di estrazione) prima o poi potrá anche finire o essere troppo caro. Sostenere che questo porterá necessariamente a una “guerra per la prossima "risorsa scarsa"” é un esercizio di salto in lungo (alle conclusioni) decisamente eccessivo: tanto per dirne una, é probabile che prima o poi le fonti rinnovabili diventino veramente sfruttabili in modo conveniente.

D6. Se si ammette che il nucleare è la risposta alla domanda di energia, come si potrà legittimamente negarlo a quesi paesi (si pensi all'Iran) che ne fanno e sempre più ne faranno richiesta?

R6 Tanto per cominciare, il nucleare non é “la risposta” ma una delle risorse disponibili e importanti da sfruttare. Ovviamente anche altri paesi saranno liberi di sfruttare l’energia nucleare, a patto che provvedano a garantire che non hanno intenzione di usarlo per scopi bellici. Cosa che l’Italia, paese moderno e abbastanza democratico, non ha grandi difficoltá a garantire, mentre altre nazioni meno democratiche (come l’Iran citato) avranno maggiori difficoltá a dimostrare. Solo buon senso.

D7. Data la prossimità fra nucleare civile e militare, non c'è il rischio di dover ricorrere a una eccessiva militarizzazione del territorio (diminuendo così significativamente gli spazi della gestione democratica)?

R7. Innanzitutto la “prossimitá” tra nucleare civile e militare é solo un preconcetto nella testa di certi fanatici dovuto alla confusione tra bombe nucleari e centrali elettriche (non piú vicine di quanto un’automobile lo sia a un carro armato o un jet di linea a un cacciabombardiere). Dopodiché, se stiamo parlando di garantire che la filiera di arricchimento del combustibile e di smaltimento dei rifiuti non attiri le attenzioni della criminalitá organizzata allora parliamo di scorte armate al servizio dello Stato, dunque un aiuto e non un ostacolo a garantire il rispetto della Legge e della democrazia. Chiaramente, se per “spazi di gestione democratica”si intende invece bloccare treni per il trasporto di scorie ostacolando il lavoro degli altri impunemente, beh non c’é nulla da temere: giá oggi purtroppo succede e l'introduzione della tecnologia nucleare non cambierebbe molto.

D8. È razionale investire cifre colossali per una energia così tanto prolematica e controversa, quando è risaputo ad esempio che utilizziamo solo una infinitesima parte dell'energia che il Sole invia sulla Terra?

R8. Non meno razionale che investire nell’acquisto di un’automobile quando sappiamo che la meccanica quantistica permette il teletrasporto, perlomeno a livello molecolare. Ho reso l'idea? Senza parlare del fatto che l'energia nucleare é controversa e problematica solo per quelli che non la capiscono. Senza offesa.

D9. Come è possibile che la scienza si schieri a favore di una tecnologia datata, e non di una fiorente e promettente come l'energia alternativa? Dov'è finita la curiosità dello scienziato?

R9. Giá, com'é possibile? Sará mica che ció che voi definite "una tecnologia datata" non lo é affatto e ció che voi definite "fiorente e promettente" non lo é (oggi) nemmeno un po'? Rimarrete sorpresi, ma esiste una sottile differenza tra investire risorse nell’acquisto di una tecnologia utile e investirle nella ricerca su una tecnologia non ancora utile. Il fatto é che con la prima si produce energia utile, tra l’altro, per poter studiare come arrivare alla seconda. Svelato il mistero?

D10. Abbiamo veramente bisogno di tutta questa energia? O si può (e si deve, vista anche la nostra oggi innegabile incapacità di fatto di ottenere una crescita infinita da questo nostro pianeta finito) aspirare a uno stile di vita più sobrio e ugualmente razionale ed efficiente?

R10. Incapacitá di cosa? Semmai impossibilitá di puntare a una crescita virtualmente infinita nonostante la finitezza delle risorse del pianeta (o della lentezza del loro rinnovamento naturale: il petrolio si crea spontaneamente, solo che ci mette milioni di anni...). La risposta é sí, abbiamo veramente bisogno di tutta questa energia, indipendentemente dalla riduzione (sacrosanta) degli sprechi e dall’uso razionale dell’energia. Chi sostiene questa tesi della decrescita non capisce (o non vuole capire) che é proprio lo stile di vita abbondante (anche in termini di energia) che permette loro di filosofeggiare su sobrietá, finitezza delle risorse e fare gli schizzinosi sull’uso di una tecnologia imperfetta come il nucleare.

Spero di aver dato qualche spunto di riflessione a chi ha creato queste dieci domande, oltre a sbufalare apertamente le affermazioni e gli assunti gravemente errati da cui alcune di esse partono.

martedì 19 marzo 2013

Cinghiali radioattivi e altre storie


Un po’ per scarsitá di notizie eclatanti e un po’ per mancanza endemica di tempo da dedicare agli sbufalamenti, mi limito a pubblicare un rapido aggiornamento sulle principali perle che ho visto passare nei mesi scorsi.

Il WHO pubblica il rapporto con le stime degli effetti di Fukushima: Il World Health Organisation ha pubblicato qualche tempo fa un rapporto (disponibile qui in versione pdf integrale) contenente le stime sugli effetti a lungo termine delle radiazioni liberate da Fukushima, ottenute mediante la solita teoria LNT. Ricordo che la Linear No Threshold fu creata allo scopo di fornire uno strumento (molto) conservativo per la stima degli effetti delle radiazioni ionizzanti al solo scopo di dare numeri di riferimento all’industria nucleare e permettere agli ingegneri di dimensionare i reattori in piena sicurezza. Ciononostante, anche usandola a sproposito, partendo da una stima di 12 - 25 mSv all’anno nelle zone piú colpite e per il primo anno, il WHO ha ottenuto una stima degli effetti delle radiazioni emesse che si riassume nella frase “The present results suggest that the increases in the incidence of human disease attributable to the additional radiation exposure from the Fukushima Daiichi NPP accident are likely to remain below detectable levels.” (“I risultati presentati suggeriscono che l’incremento di incidenza di malattie umane attribuibili alla esposizione addizionale alle radiazioni dell’incidente all’impianto di Fukushima Daiichi rimarranno probabilmente al di sotto dei livelli minimi rilevabili”- traduzione mia a senso). Faccio solo notare che il prode Bertaglio, sul Fatto quotidiano di qualche giorno fa, é riuscito a citare, dell'intero rapporto, l’unica frase un po’ da spiegare, decontestualizzarla per bene e spargere un po’ di terrore gratuito. Parlo di “Rischi di cancro alla tiroide aumentati del 70% per le future donne di Fukushima (dati Oms)”, che detto cosí sembra catastrofico. Leggendo il rapporto un po’ meglio, si tratta di un aumento (stimato applicando una relazione matematica conservativa basata su condizioni limite) di circa +0,5% in tutta la vita, ma siccome in Giappone la dieta alimentare consente un’incidenza bassissima di questo tipo di tumori (circa 0,25% su tutta la vita) ne deriva un aumento relativo del 70% o piú. Ovvero, se mangio una banana l'anno in media e un giorno decido di mangiare una extra, avró un aumento del 100% per quell'anno. Come mistificare la realtá.
Qui un bel commento (in inglese) sul secondo compleanno di Fukushima che chiarisce un po' meglio le cose.

L’era del cinghiale bianco (ma radioattivo): secondo La Stampa e Il Fatto Quotidiano, sono state identificate tracce di Cesio 137 su campioni prelevati da Cinghiali della Valsesia con livelli fino a 5621 Bq/Kg, a fronte di una soglia di attenzione di 600 Bq/Kg. Livelli di attivitá del genere, pur da irraggiamento interno, non comportano grossi effetti sulla salute né dei cinghiali né di eventuali esseri umani che se ne nutrano, tuttavia i chinghiali sono “animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono” come spiega Aldo Grasselli, segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Fonte: il Fatto) percui la presenza di Cesio in quantitá rilevabili potrebbe significare che i territori sono inquinati da questo elemento (il Cesio 137 ha un tempo di dimezzamento di circa 30 anni). É interessante ricordare che, in tutt’altro contesto politico e sociale, fu tramite il rilevamento di Iodio 131 e Cesio 137 nell’acqua piovana che il mondo non-sovietico venne a conoscenza dell’incidente di Chernobyl. Giusto quindi indagare quale ne sia la fonte, come sta facendo il Ministero della Salute tramite i mezzi competenti.

Approvata la costruzione di Hinkley point C: sia BBC News che WNN annunciano l’approvazione oggi del nuovo impianto nucleare di Hinkley Point, in Inghilterra, da parte del governo del Regno Unito. La centrale dovrebbe prevedere due reattori di tipo EPR da 1600 MWe di potenza ciascuno. L’opera dovrebbe portare alla creazione di circa 5600 posti di lavoro durante la costruzione della centrale. Se portato a termine completamente, il progetto complessivo di installazione dei nuovi impianti nucleari previsti dal Regno Unito per garantirsi un futuro energetico a bassa emissione di CO2 porterá tra l’altro alla creazione di 20-25.000 posti di lavoro durante le realizzazioni e circa 900 durante l’esercizio dei nuovi impianti (Fonte: BBC News). Interessante, come fa notare l’articolo, il fatto che il Regno Unito avrá bisogno in futuro di circa 87000 ingegneri all’anno per supportare questi grandi progetti, mentre il ritmo attuale di formazione  é di “soli” 46000 all’anno. I problemi peró non sono ancora tutti risolti: per evitare enormi investimenti di denaro pubblico, il governo inglese sta contrattando il prezzo dell’energia venduta dalla futura centrale con l’intenzione di stabilirlo per legge. La cifra peró deve essere piuttosto alta per poter garantire agli investitori privati di rientrare dalle loro spese. Staremo a vedere come va a finire, i dettagli sono in inglese su BBC News.