lunedì 15 ottobre 2012

Flash News assortite


Da piú di un mese, il tempo scarsissimo non mi consente di seguire degnamente le panzane che leggo sull’energia nucleare. Mi limito pertanto a un breve elenco delle migliori, in ordine sparso.

1. Il Fatto Quotidiano pubblicava un po’ di tempo fa uno dei soliti articoli deliranti ed auto-sbufalantisi sull’energia nucleare in Giappone. L’articolo é firmato da Andrea Bertaglio ed il titolo é giá un programma: “Il giappone rinuncerá al nucleare. Ma le scorie saranno seppellite”. Ma figuriamoci! Notevole anche la parte che dice “Il problema delle scorie radioattive è il peggior grattacapo per le nazioni nuclearizzate.” Ma neanche per sogno, a meno che problemi quali la crisi economica mondiale, le guerre e le conteste territoriali, le rivolte in medio oriente, il terrorismo ecc passino in secondo piano rispetto alla scelta di dove mettere quattro fusti ben chiusi di robaccia altamente radioattiva. Lo stesso Giappone ha in questo momento da gestire un contenzioso con la Cina su alcune isole ed i postumi del gigantesco terremoto e tsunami dell’anno scorso. Altro che peggior grattacapo.

2. Simpatica figuraccia dei solerti attivisti di Legambiente in questo articolo di La Stampa datato 21 Agosto. A forza di sparare accuse infondate, prima o poi qualcuno ha modo di provare che non é vero e far fare la figura del cioccolataio (o peggio...) a certi fanatici. Ben fatto.

3. A distanza di piú di un anno la radioattivitá nelle zone contaminate é fortunatamente scesa a livelli da fondo naturale a Tokio e a livelli paragonabili con il fondo naturale italiano (mediamente piú alto di quello giapponese) addirittura nella zona di esclusione di 20 km attorno alla centrale di Fukushima Dai-ichi. I reattori sono in arresto a freddo giá da Dicembre 2011 e a quanto pare si comincia ad autorizzare il ritorno alle proprie case per gli abitanti dell’area contaminata. Bene, era ora.

4. Il mitico Fatto Quotidiano, fucina di svariate panzane dall'aspetto vagamente scientifico, pubblica un bell’articolo su un’esperienza di produzione di energia tramite fotovoltaico. In sostanza, tra le varie contraddizioni, emerge che la protagonista dell’esperienza ha investito i suoi soldi in una cooperativa di produzione tramite fotovoltaico, con l’obiettivo di distribuire l’energia prodotta tra i soci. Non solo questo non é stato fatto (pare non sia possibile, a meno di avere un minimo di 6000 utenze da alimentare, fonte lo stesso articolo), ma non si sa nemmeno cosa stia succedendo all’energia prodotta; sta di fatto che l’autrice e i suoi soci sperano di “ammortizzare velocemente [la cifra investita]con nuove adesioni”. Che stupido, pensavo volessero sfruttare l’impianto e vendere energia...ah, giá non possono.

5. Altro articolo assurdo dal solerte Fatto, firmato Ugo Bardi, che si prodiga di dirci prima di tutto che forse ce la possiamo fare a sopravvivere a non si capisce quale immane catastrofe energetico-ambientale imminente (grazie, lo davo per scontato). Poi ci dice che peró per farlo con le fonti rinnovabili (scusate, “l’energia giusta”) dovremo fare dei grossi sacrifici. Grazie, Professor Bardi, io continuo a volerci mettere un po’ di nucleare in mezzo e lasciare a Lei i sacrifici, se proprio ci tiene a farli. La chiosa si perde in strambe affermazioni sulla tortura dei cani come metafora della nostra situazione...francamente lascerei perdere ogni commento ulteriore.

6. Notevolissimo esempio di sparate ad uso e consumo mediatico: la decisione del governo giapponese, chiamato a scegliere tra tre possibili opzioni per il prosieguo dell’attivitá nucleare nel dopo Fukushima il 14 settembre scorso, ha scelto a sorpresa di uscire completamente dal nucleare, portandosi a zero nei prossimi anni. La scelta é durata ben quattro giorni. Tanto per sottolineare, é poi del 1 Ottobre la decisione di riprendere la costruzione del reattore di Ohma, prefettura di Aomori. Il populismo ha le gambe corte, ma raramente cosí piacevolmente corte.

7. É di pochi giorni fa la notizia che é giunta l’autorizzazione del governo italiano per lo smantellamento e la resa “a prato verde” del sito di Trino Vercellese.  Il costo totale dovrebbe essere di circa 234 milioni di Euro, generando 214000 tonnellate di rifiuti delle quali solo 2000 radiologicamente rilevanti (WNN). Peccato, l’avessero trasformata in un museo dell’energia nucleare italiana forse molta gente, visitandolo, avrebbe potuto rendersi conto di quali meraviglie tecnologiche eravamo in grado di fare. Almeno dovremmo avere tra un po' di anni (la data per ora é il 2024) il primo caso italiano di decommissioning, mettendo a tacere i soliti qualunquisti che affermano che non é mai stato fatto prima.

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