mercoledì 22 settembre 2010

Il KIKK Studium

Il nostro intervistatore comincia immediatamente il suo terrorismo mediatico presentandoci la prova provata del collegamento tra l’insorgenza di leucemia infantile e la vicinanza alle centrali nucleari! Si tratta del KIKK-studium, così lo chiama egli stesso, studio compiuto da un’equipe capitanata dal prof. Kaatsch, il quale lavora in una clinica per cura delle malattie infantili di Hannover (e qui gli amanti del conflitto di interessi hanno di che sbizzarrirsi).
Potete trovare informazioni utili sullo studio qui e  un efficace commento in inglese qui .
Come si evince chiaramente dal commento, si tratta di un cosiddetto studio del tipo “caso-controllo” (Case-control). Una veloce occhiatina alla sempreverde wikipedia ci chiarisce qual è il problema di questo tipo di studi, oltre a permetterci di capire perchè il commentatore del link sopra è così cauto. Uno studio case-control è una retrospettiva mirata ad evidenziare i casi importanti per confermare una teoria: se usato come prova dell’esistenza di un effetto non previsto, semplicemente perde di validità! In teoria, io potrei usare un case-control per dimostrarvi che rompendo uno specchio è più probabile essere soggetti ai proverbiali sette anni di guai: basta prendere tutti i casi di persone che hanno avuto guai negli ultimi sette anni e chiedere loro quanti hanno rotto uno specchio. Se la percentuale è abbastanza elevata...voilà! Ecco la relazione cercata. Come intuite, questo modo di procedere attraverso esperimenti “osservativi” ha una grossa tara di fondo, insita nella presenza dei cosiddetti “confounding elements”: fattori nascosti, difficili da isolare e filtrare, che possono falsare la ricerca molto facilmente. Per esempio, potrei dimostrarvi che ascoltare la musica anni ’20 rende sordi: prendete un campione di persone che ascolta questo tipo di musica e vedrete che ci sono molti sordi tra loro. Già, ma molti che ascoltano musica anni ’20 sono piuttosto avanti con l’età e potrebbero avere qualche problema di udito...no? Se poi  nel nostro studio stiamo parlando di aumenti di incidenze dell’ordine dell’1 su 100000 (sempre la wiki con le sue fonti: 256.000 affetti su una popolazione totale di circa 7 miliardi, ignorando la distinzione tra bambini e adulti) e si esegue lo studio su 1592 casi e 4735 controlli totali (come dice il giornale ufficiale della confederazione nazionale dei medici tedeschi) l’inadeguatezza dell’analisi mi sembra palese.

00:10:39 – Si parla di valutazioni indipendenti richieste dal governo tedesco per giudicare l’attendibilità dello studio KIKK di cui abbiamo già parlato sopra. Il commento a voce dell’intervistatore è “Sulla validità scientifica non ci sono dubbi, tuttavia si dice che occorrono nuovi studi per verificare l’attendibilità dei risultati. Quegli studi non sono mai cominciati”. Ecco la vena complottista che spunta! Perchè i cattivoni del governo non hanno mai avviato gli studi? Temono forse che i risultati dello studio “attendibilissimo” siano confermati? Niente di tutto ciò.
Semplicemente: come detto in precedenza, il KIKK è un case-control study, buono per validare un risultato già previsto dalla teoria ma insufficiente per analizzare nuove situazioni. Alla luce di ciò, dato che la teoria non prevede che ci sia alcun reale effetto e che una ricerca più accurata ha costi molto elevati, probabilmente il governo ha deciso di soprassedere. In effetti, se io vi indicassi un risultato assurdo con uno studio che non è statisticamente affidabile nel dimostrarlo, voi spendereste ulteriori soldi per compiere uno studio più accurato?

2 commenti:

  1. Ciao, premetto che ho una qualche esperienza in materia, perchè ho fatto il ricercatore per qualche anno in campo clinico e sono laureato in statistica.
    Dico subito che la battuta sul conflitto d'interessi non la condivido. Secondo me insinuare che all'equipe convenga sostenere la tesi che stare vicino alle centrali fa venire la leucemia mi sambra assurdo. A che pro? Dovrebbero guadagnarci? Mica si può curare per leucemia chi non ce l'ha. Nè tanto meno ci si può inventare che un paziente abbia la leucemia. In Germania finiresti in galera all'istante per una roba del genere, non sono mica italiani (qui sarebbero capaci di farti fare anche un trapianto di midollo inutilmente). Capirei se stessero cercando di farsi propaganda per vendere un nuovo farmaco (magari miracoloso), ma in questo ambito mi sembra un'affermazione fuori luogo.
    Comunque, condividendo quello che hai detto in merito alle caratteristihe di un case-control, volevo sottolineare che la scelta di un case-control (in generale e nello specifico di questa situazione) solitamente non è dettata dalla volontà oscura e malvagia di veder confermata la propria tesi decisa a priori, ma dalla facilità di conduzione e dai costi bassi. Sono studi- come hai detto- utili a reperire dati preliminari sul fenomeno da studiare poi con uno studio prospettico.
    Era facile fare un case-control, bastava andare dalla gente e fare delle domande. In questi studi- in effetti - bisognerebbe selezionare i controlli rigorosissimamente, oppure utilizzare popolazioni di controllo molto grandi, addirittra c'è chi cotruisce studi in cui i controlli sono gli stessi casi in momenti differenti. Ma si possono fare in determinate condizioni.
    Circa i nuovi studi, il problema è che dovrebbero essere prospettici e non retrospettivi. Ma non credo sia facile organizzare un RCT sugli effetti del nucleare. Si può randomizzare due gruppi uno a "vicinanza" e uno ad "assenza" alla centrale nucleare? O uno a "Plutonio" e una "Placebo"? Io, cercheri di fare qualcosa in questa direzione, ma la vedo dura che il governo tedesco si muova.
    Purtroppo i dati del KIKK studium restano solo per quello che sono. E restano dei risultati magari anche significativi, ma per ora senza generalizzabilità. Ti dico di più, se la Germania chiudesse le centrali nucleari (al di là del fatto che secondo me farebbe bene), se lo facesse giustificandosi coi risultati del KIKK studium secondo me sbaglierebbe.
    Comunque- se può farti piacere- sul fumo e il tumore ai polmoni hanno iniziato a fare studi dagli anni 40, studi fatti con tutti i crismi e in tutto il mondo. Hanno dato risultati più che consolidati e oggi accolti dalla comunità scientifica. Eppure c'è ancora c'è gente che non ci crede.
    Saluti
    Luigi

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  2. Innanzitutto grazie per l'esteso, educato e competente commento. Mi sento di risponderti perchè fa sempre piacere discutere pacatamente con chi ha punti di vista diversi.

    Per quanto riguarda il conflitto di interessi penso tu abbia ragione, mi son fatto un po' prendere la mano. Tale è la situazione di corruzione evidente e addirittura ostentata in questa povera Italia che a volte si tende ad applicare questa equazione a tutto, ma non è corretto. Appena avrò un po' di tempo, aggiornerò il post.

    Concordo anche sugli scopi di un Case control: niente misteri, solo uno studio economico e facile, benchè di dubbia validità scientifica. Purtroppo però la gente qui in Italia, di fronte a uno studio del genere, tende a dire "ecco, vedi è scientificamente dimostrato! Se stai vicino a una centrale nucleare i tuoi figli si pigliano la leucemia!". Non a caso, la puntata di Presa Diretta cui mi riferisco nel post aveva proprio quel piglio fazioso e assurdo ("il governo tedesco però non ha voluto fare altri studi, chissà perchè"), e a certe affermazioni forti e faziose credo si possa rispondere solo con affermazioni altrettanto forti.

    Essere prospettici e non retrospettivi è certamente difficile in questo campo, come giustamente sottolinei. Ci sono però una serie di dati certi (gli effetti reali delle radiazioni ionizzanti sugli alto-irraggiati, le emissioni medie di radiazioni da parte delle centrali nucleari) che lasciano presumere che un risultato del genere sia piuttosto improbabile: se veramente le emissioni quotidiane di radioattività sono molto basse (ed è difficile pensare altrimenti, conoscendo il funzionamento di queste macchine), allora una correlazione di quella entità è piuttosto difficile che esista. Quando poi vedi una trasmissione che la spaccia per certezza e lascia pensare a non meglio precisati complotti, lo sbufalometro comincia a ticchettare furiosamente :-)

    Per quanto riguarda gli studi prospettivi col Plutonio, in realtà pare siano stati fatti (nel '45, quando certe idee agghiaccianti potevano ancora essere tradotte in realtà), dando esiti insperati. Questo naturalmente non prova nulla (se non entro i limiti di quei test clinici), ma la ragione porta a escludere gli effetti devastanti che la saggezza popolare attibiusce a questo fenomeno, e che sarebbero in accordo con la tesi del KIKK.

    Da ultimo: non mi fa piacere sapere che, quando studi clinici dimostrano una correlazione tra il fumo di sigaretta (sigaro, ecc) e l'incidenza di determinate patologie oncologiche, ci sia gente che ancora non ci crede. E' proprio quello il problema: una cosa sono 40 anni di studi dettagliati (come quelli condotti sul fumo e come quelli condotti sugli alto-irraggiati di Hiroshima e Nagasaki, confermati dai dati raccolti a Chernobyl e Tokaimura), un'altra è spacciare per significativo uno studio case-control che afferma dati poco credibili alla luce di tutta la letteratura precedente.

    Grazie ancora per il contributo!

    Paolo

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