Data la relativa calma
che regna nel mondo nucleare ultimamente, ho dedicato parte del mio scarso
tempo libero a indagare su un tema piuttosto importante: le radiazioni e i loro
reali effetti sugli organismi biologici. C’é in giro infatti parecchia
confusione: da un lato si sentono urla e stracciamento di vesti soltanto a
ipotizzare la possibilitá remota di un rilascio del tutto trascurabile, mentre
dall’altro si sostiene che piccole dosi di radiazione, un po’ come piccole dosi
di vino rosso, facciano addirittura bene alla salute.
Il risultato
completo delle mie indagini, data la complessitá del tema e la lunghezza della
trattazione, si trova in una
nuova pagina del blog; in questo post, mi limiteró a riassumere il punto di
vista che ritengo corretto alla luce dei dettagli che ho trovato.
Il primo fatto
che é importante evidenziare é: mentre ci sono prove che esposizioni acute (in pochi minuti) a forti dosi di radiazioni ionizzanti causino una serie di effetti
riassunti nella cosiddetta sindrome da
radiazioni, l’affermazione che le radiazioni causino il cancro non é
in generale corretta. L’affermazione corretta, supportata da tutti gli studi
statistici, é che forti dosi acute
di radiazioni ionizzanti favoriscono
leggermente l’insorgenza di tumori e
leucemie.
Sembrerebbe un
dettaglio, ma non lo é: se forti dosi acute di radiazioni ionizzanti causassero il cancro (ed il meccanismo
fosse quello del danno genetico diretto causato dalla radiazione incidente),
allora avrebbero ragione coloro che sostengono una relazione dose-danno
diretta, lineare e priva di soglie (la famosa LNT). Non mi dilungheró nella
spiegazione (la trovate nella pagina citata), ma tanto per chiarire il
concetto: anche una malattia del sistema immunitario (es. AIDS) favorisce il
cancro, semplicemente perché riduce la capacitá del sistema immunitario di
aggredire e distruggere le cellule mutanti che spontaneamente insorgono nel
nostro organismo di tanto in tanto. L’esposizione alle radiazioni ionizzanti,
parimenti, presenta parecchi meccanismi indiretti (come quello citato) che
possono favorire l’insorgenza di
tumori e leucemie, ma non ha un meccanismo in grado di causare direttamente un tumore. Questa é
anche la ragione per la quale non si riesce ad evidenziare con chiarezza un
nesso causa-effetto tra dosi acute non troppo elevate e insorgenza di tumori:
perché in realtá non c’é.
Non solo: il DNA
cellulare é in realtá continuamente danneggiato, non soltanto dalla radiazione,
ma da molte altre cause “naturali”; esiste dunque una pletora di meccanismi
enzimatici che riparano costantemente i danni al DNA, ripristinando la
funzionalitá normale.
Ecco perché, a
guardare i fatti, ben pochi studi sembrano supportare l’approccio LNT per basse
dosi acute, e nessuno per dosi anche relativamente elevate ma croniche. Perché
il nostro corpo é letteralmente cresciuto e si é evoluto nel corso di miliardi
di anni nei quali il fondo naturale di radiazioni era sensibilmente piú elevato
di oggi, imparando cosí a difendersi naturalmente dalle radiazioni, a meno di
ratei di dose assurdamente elevati.
La conseguenza strabiliante
é che il nostro corpo non considera un
problema ricevere una piccola dose di radiazioni: esiste addirittura un
effetto, noto come bystander effect,
per il quale una cellula che subisce un danno genetico da una radiazione
incidente causa attivamente danni
genetici alle cellule accanto ad essa!
Inoltre, altro
fatto accertato sperimentalmente, il subire (alcuni) danni genetici ha
l’effetto di stimolare meccanismi enzimatici di riparazione del DNA che giá
normalmente agiscono su scala 10000 volte maggiore per riparare danni genetici,
rendendoli ancora piú efficaci e “preparando” la cellula per un eventuale
irraggiamento pesante. Affascinante.
Tutto il resto é
speculazione: il fatto che dosi croniche, anche elevate ma non tali da causare
sindrome acuta da radiazioni, possano favorire un qualsiasi aumento
dell’incidenza di tumori e leucemie é, a tutt’oggi, non dimostrato. Anzi, per dosi acute sotto i 100 mSv, si
accumulano evidenze epidemiologiche che mostrerebbero l’assenza di qualsiasi effetto negativo, o addirittura la presenza
di effetti positivi! La possibile
spiegazione é che la risposta adattiva alle radiazioni finisca per migliorare
la riparazione del DNA anche dai danni genetici “ordinari”, di fatto riducendo
il numero di morti cellulari e di cellule mutanti.
In sostanza,
quindi, le radiazioni non soltanto non sono pericolose per dosi croniche
nemmeno troppo basse, ma potrebbero addirittura essere benefiche in dosi croniche
non molto elevate. Ma allora le varie
campagne per salvare i bambini di Chernobyl dalla loro patria radioattiva
(10 mSv/y in media)? E l’apocalisse
a buon mercato del prode Arnie Gundersen? E il KIKK studium,
propagandato da trasmissioni
come Presa Diretta? E il drammatico Fukushame?
Avete giá capito,
non serve che faccia ulteriori commenti. Chi cerca la veritá dietro le immagini
costruite ad arte si é fatto un’idea.