Scavando nei
vecchi post di un noto rotocalco di intrattenimento
umoristico, mi sono
imbattuto nell'opinione dotta di un ricercatore sul tema dell’energia nucleare, ai tempi del
referendum 2011.
Francesco Sylos Labini, autore del post, esordisce, riferendosi a chi afferma che le centrali nucleari siano sempre piú sicure, dicendo che “Può darsi, il problema, come sempre in queste faccende è la credibilità di chi fa certe affermazioni perché quasi nessuno è in grado di capire tecnicamente in che senso la sicurezza sarà aumentata”.
Dopodiché presenta ai lettori due
documentari, prodotti da tale Wladimir Chertkov insieme a una certa Emanuela Andreoli. I
documentari, intitolati “Il Sacrificio” e “Bugie Nucleari”, affrontano
rispettivamente il tema dei cosiddetti “Liquidatori” (il personale che, ai
tempi dell’incidente di Chernobyl, si occupó di bonificare l’area colpita e
mettere in sicurezza il reattore) e il tema della presunta dipendenza dell’Organizzazione
Mondiale della Sanitá (WHO, World Health Organisation) dalla IAEA,
l’International Atomic Energy Agency. Naturale la conclusione del nostro saggio scienziato: “Per chi avesse ancora qualche dubbio, suggerisco la visione dei due documentari: io voto Sì.”
Senza entrare nel
merito della questione Liquidatori, poco chiara anche a causa della situazione
politica del tempo in quella zona, vorrei chiedere al buon Labini se gli sia
mai passato per l’anticamera del cervello che le “Bugie Nucleari” di cui
vaneggia Chertkov a riguardo della dipendenza del WHO dall’IAEA possano essere un
tantinello in contraddizione con la credibilitá di cui sopra.
In breve, cito
dal Labini stesso: “Nel secondo [video], Bugie nucleari, emerge l’esistenza di un
conflitto di interessi tra due Agenzie delle Nazioni Unite direttamente
responsabili della gestione delle conseguenze della catastrofe per la salute
delle popolazioni contaminate. Secondo Tchertkoff, un accordo firmato nel 1959
tra l’Oms e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica impedisce all’Oms di
agire liberamente nel campo nucleare, se non ha l’assenso dell’Aiea."
E ancora "[IAEA] impone il suo diktat all’Oms, il cui scopo, espresso nel
Capitolo I della sua Costituzione, è di “condurre tutti i popoli al livello di
salute più alto possibile”. L’Oms è teoricamente garante della salute delle
popolazioni nel mondo e ha autorità presso gli Stati membri ma non può agire in
virtù di questo accordo.”
Bene, in questo link c’é il testo integrale dell’accordo tra IAEA e
WHO, risalente proprio al 28 maggio 1959. Dove si dichiara che le due agenzie
agiranno in cooperazione (Articolo I), aiutandosi l’una con l’altra, condividendo
informazioni, statistiche e documentazione (Articolo III e VII) e prestandosi
a vicenda risorse, personale e mezzi (Articolo VIII), al fine di
raggiungere piú facilmente possibile gli obiettivi dei rispettivi statuti. L’articolo
II dice anche che i rappresentanti di un’agenzia parteciperanno senza
diritto di voto alle assemblee dell’altra, e l’ultima della prima.
In altre parole,
si tratta di un accordo di cooperazione e non interferenza, che prevede
innanzitutto l’assoluta paritá tra le due agenzie nel controllare ed
aiutare l’operato dell’altra. Poi prevede anche che ciascuna agenzia passi
all’altra quello che le é di competenza. Tanto per capirci, ecco perché il rapporto sugli effetti sanitari
dell’incidente di Chernobyl é stato redatto dal WHO e non esiste una
controparte IAEA, magari in contraddizione con il WHO. E l’IAEA ha con ogni
probabilitá anche assistito ed aiutato il WHO a fare il suo mestiere, fornendo
mezzi e facilitando il lavoro. Non solo: il WHO ha anche emanato direttive che
pongono obblighi agli esercenti di centrali nucleari per esempio di
somministrare le pastiglie di iodio in caso di emergenze nucleari, come citato
in questo
comunicato ufficiale del WHO sulla questione. Altro che WHO schiava
dell’IAEA.
Ma
allora come mai "Dal 26 aprile 2007,
ogni giorno lavorativo dalle 8 alle 18, una, due o tre attivisti, le cosiddette sentinelle, vigilano
davanti alla sede dell’Oms, a Ginevra, per chiedere l’indipendenza dell’Oms"? L'unica risposta che mi viene in mente é...poco diplomatica. Diciamo solo che Carlo Cipolla evidentemente ha tutte le ragioni (vedi prima legge).
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