venerdì 26 luglio 2013

Panorama e l’invasione degli ultrapomodori

Foto (C) Urbanlegends.com
Paolo Attivissimo segnala uno spassoso articolo di Panorama che cerca di prendere per i fondelli i lettori (non c’é altra spiegazione plausibile) propinando immagini di sedicenti pomodori mutanti provenienti dalla zona di Fukushima. L’articolo é semplicemente un condensato di corbellerie percui vale la pena esaminarlo in dettaglio:

A quasi due anni e mezzo dal terribile terremoto che sconvolse l'area di Fukushima, in Giappone, la situazione sembra ancora pericolosa. Nelle scorse ore è stata segnalata una seconda fuoriuscita di vapore dall'edificio numero 3 dell'impianto nucleare, rimasto danneggiato dal sisma, dopo quella del 18 luglio. Ma se i vertici della Tepco, che gestisce la stazione nucleare, si sono affrettati a precisare che non ci sono state conseguenze dal punto di vista delle emissioni radioattive, è allarme per le prime foto di frutta e verdura "atomiche", che stanno circolando in rete. Si tratta di pomodori, zucchine, albicocche e funghi che il Daily Mail definisce come frutta e verdura "mutanti".
E Panorama, leggendo una cosa del genere, non ha il minimo dubbio e si fida ciecamente del Daily Mail, ovviamente. Probabilmente a breve troveremo la storia di Babbo Natale pubblicata su Panorama, con la precisazione “ma l’ha pubblicata il Mail...”
Sono impressionanti, presenzato tumefazioni e sporgenze, sono molto più grandi del normale e in certi casi hanno forme inquientati, come le rape con "5 dita". Non c'è al momento alcuna prova che questi frutti e questa verdura abbiano forme simili a causa della fuoriuscuta di radiazioni dall'impianto di Fukushima, ma la coincidenza è quantomeno singolare. Il sito koreano che ha pubblicato le foto in questione non esita ad attribuire le forme della verdura all'esposizione alle radiazioni. 
Ma quale coincidenza e coincidenza. Qui c’é una bella spiegazione del perché le verdure atomiche di Panorama sono una bufala gigantesca, magari anche montata ad arte per spargere un po’di disinformazione gratuita. 
Si tratta in pratica di foto prese in vari posti sparsi per tutto il Giappone (anche ben lontano dalle aree contaminate, come a Nara o Oita nel sud del Paese) e in tempi diversi (addirittura una é del 2004 secondo la fonte). Non solo, ma alcune di esse sono mutazioni ben note e piuttosto comuni, altre addirittura sono specie vegetali a parte (come il probabile Reisetomate nella foto in alto). La citata rapa con 5 dita poi, a giudicare dai dati EXIF della foto, pare risalga a nove anni fa, ben prima dell’incidente. A parte ogni considerazione, la notizia é evidentemente costruita apposta per prendere per i fondelli i lettori e disinformare un po’. Grazie, ce n’era proprio bisogno.
Quello di Fukushima, con il terremoto di magnitudo 8.9 l'11 marzo del 2011, è stato il più grave incidente nucleare dopo il disastro di Chernobyl, nel 1986. Ma in molti ritengono che le conseguenze siano e saranno ben più gravi.
E molti altri ritengono che, a parte la zona immediatamente in prossimitá della centrale, “even in locations inside Fukushima Prefecture - no observable increases in cancer incidence are expected” ("anche in zone all’interno della prefettura di Fukushima, non ci si aspetta incrementi rilevabili nell’incidenza del cancro", traduzione mia). Ma il WHO, si sa, fa parte del grande complotto mondiale per sterminare l’umanitá a colpi di radiazioni facendo esplodere una centrale ogni dieci anni e a diecimila kilometri di distanza.
Secondo un report dell'ottobre 2012, il livello di radioattività trovato nei pesci pescati 9 mesi fa era rimasto invariato rispetto a quello di marzo 2011, quando la Tepco (Tokyo Elecrtic Power) rilevò una presenza di 254.000 becquerel al chilo di cesio radioattivo, pari a 1540 volte i limiti ammessi dalla legge per la commestibilità.
Pescati dove, nel mare davanti alla centrale? Nelle piscine di raffreddamento? Invece di lanciare allarmi generici, perché non esaminate i bollettini TEPCO e NISA nel dettaglio? Potreste scoprire che alla fine il cibo non é cosí contaminato come raccontate...
Secondo gli esperti, proprio i quantitativi di cesio riversatisi in mare dopo il sisma e lo tsunami che ne seguì, rimarranno in circolazione per decenni.
Vi diró di piú, metá esatta di quel Cesio resterá “in circolazione” per 30,17 anni, mentre l’altra metá si dimezzerá in altri 30,17 anni. Orribile. 

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