domenica 18 agosto 2024

Un diciassettenne italiano realizza a Cambridge un reattore nucleare a fusione per la sua maturità? Anche no

Leggo dalle entusiastiche pagine di Interesting Engineering di un diciassettenne di origini italiane, Cesare Mencarini, che avrebbe realizzato "un reattore nucleare a fusione" per la sua tesina di maturità (o l'equivalente britannico). Secondo il sito, che fa riferimento a un articolo del Daily mail, il ragazzo avrebbe ottenuto una delle "condizioni essenziali per la fusione nucleare", cioè la creazione di un plasma. L'articolo poi enfatizza le difficoltà e le preoccupazioni dei docenti legate alla sicurezza dell'esperimento, spiegando infine che il dispositivo realizzato dal ragazzo compenserebbe la limitata pressione del gas utilizzato, di fatto sotto vuoto a una pressione di "8E-3 Torr" (sic), con una forte differenza di potenziale elettrico. I docenti hanno poi dichiarato che "Mencarini has been outstanding in his work ethic and will no doubt make a significant impact on the energy industry in the future." Non solo, secondo IE "The teen aims to apply for a degree in engineering", che credo sia da interpretarsi come un ovvio "vuole poi fare Ingegneria" ma, in quel contesto, pare quasi significare che il ragazzo abbia chiesto una laurea in ingegneria a seguito del suo lavoro.
Anche Orizzonte scuola riprende il medesimo articolo, traducendolo semplicemente in italiano.

Il fatto che un diciassettenne realizzi un dispositivo in grado di ottenere un plasma è senz'altro un risultato notevole per la sua età, per cui non stupisce il voto alto e i complimenti entusiastici. Qui finisce però la sensazionalità dell'impresa: ottenere un plasma da un gas a bassissima pressione applicando una differenza dai potenziale è infatti relativamente facile. L'esempio più facile di questo fenomeno è forse un tubo al neon, che contiene neon a pressione bassissima e, applicando appunto una differenza di potenziale, lo scalda rapidissimamente a circa 5000 gradi, facendogli raggiungere lo stato di plasma ed emettendo luce. Niente di mai visto quindi, a meno che i neutroni menzionati distrattamente a inizio articolo come obiettivo del lavoro di Mencarini siano stati veramente ottenuti: ottenere dei neutroni da un plasma potrebbe significare che effettivamente ci sono state delle fusioni nucleari, anche se è ben difficile capire i meccanismi dal momento che non sappiamo nemmeno che gas il giovane abbia usato. Resta inoltre la stessa grande perplessità che vale per i vari esperimenti di fusione fredda: la fisica ci dice che, a pressioni di quel tipo, occorre portare le particelle del plasma (che supponiamo costituito da isotopi di idrogeno) a temperature dell'ordine di 100 milioni di gradi per poter vedere delle fusioni nucleari; fondere gli stessi atomi alle temperature ottenibili da una semplice differenza di potenziale "da presa elettrica" senza compensare con pressioni folli è semplicemente in contraddizione con la fisica che conosciamo.
Ancor meno realistica è poi l'idea che un dispositivo del genere possa insegnare qualcosa a chi studia la fusione nucleare da decenni, per non parlare dell'idea che possa essere sfruttata per produrre energia elettrica: la differenza di potenziale necessaria per creare il plasma è sicuramente di gran lunga maggiore di quella che un alternatore collegato a una turbina a vapore può mai generare a partire dal calore della fusione nucleare indotta nel dispositivo, e questo è proprio il grandissimo ostacolo che gli ingegneri tentano di superare al momento con i vari dispositivi sperimentali come ITER.
Insomma, complimenti al ragazzo che promette sicuramente bene, molto meno a Interesting Engineering che spaccia una tesina di maturità per una scoperta scientifica di portata secolare.
PS: tutti i link nella pagina di IE sembrano portare alla notizia che la Cina sta costruendo il primo reattore nucleare al Torio; splendida notizia, peccato c'entri come i proverbiali cavoli a merenda con la fusione di Mencarini. 

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