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Veniamo alle opinioni: secondo Riccardo Schiavo, autore dell’articolo su Forum Nucleare Italiano e medico, “non può esistere una Medicina Nucleare se non c’è dietro un’industria nucleare”. C’è da dire che in realtà i radionuclidi che scarseggiano potrebbero, almeno in linea teorica, essere prodotti anche da “ciclotroni di media energia” (Focus.it, citando un articolo del Journal of Nuclear Medicine ed il parere del radiochimico Prof. A. Duatti ) ed in effetti si trovano applicazioni di ciclotroni che già oggi producono radioisotopi per esempio per PET (basta cercare su google). Ciò non implica tuttavia che sia possibile produrre il Tecnezio 99 metastabile (Tc-99m) che scarseggia e che oggi arriva dal decadimento beta del Molibdeno 99 (Mo-99) , prodotto unicamente da fissione nucleare (Medical news). Rimane da stabilire se è tecnicamente possibile rimediare all’attuale emergenza in tempi brevi riconvertendo acceleratori di particelle da altri usi, così come propugnava Focus l’anno scorso. Ma soprattutto, resta da capire perchè, se i primi “all’erta” risalgono a quasi 4 anni fa, non se n’è mai saputo nulla prima d’ora (perlomeno per quanto concerne il grande pubblico) e non si è riusciti a prepararsi ed evitare questa emergenza.
Un paio di considerazioni personali a conclusione:
1) innanzitutto va sottolineato che anche gli acceleratori di particelle a scopo medicale producono (ovviamente) scorie nucleari di varia intensità; aumentare quindi il numero di acceleratori che producono radionuclidi per evitare di costruire centrali nucleari non limiterebbe dunque granchè la produzione di scorie. Questo per non creare false illusioni.
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