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domenica 13 marzo 2011

Terremoto in Giappone, si comincia a capire meglio cos'è successo alle centrali nucleari.

Riassumo in un nuovo post la situazione attuale (ore 20:30 italiane circa) delle 5 centrali nucleari giapponesi colpite dal tremendo terremoto di venerdì scorso, con sciami sismici di assestamento che continuano ancora, e successivi tsunami.
Le 5 centrali nucleari coinvolte dalle scosse (sopra il sesto grado della scala Richter) si sono spente come da procedura automatica, tuttavia a causa dell'estrema intensità del sisma (riclassificato in un secondo momento al grado 9 della scala Richter) alcuni reattori di alcune di esse hanno avuto dei problemi. Queste sono:

La centrale di Onagawa (foto: Wikipedia)
1) la centrale di Onagawa ha subito, secondo le prime informazioni ricevute, un incendio in sala turbine di uno dei tre reattori. L'incendio risultava estinto già alle 12:45 di venerdì (fonte: IAEA alert log). Essendo tuttavia reattori ad acqua bollente, nei quali l'acqua del reattore passa direttamente in turbina, non possiamo comunque dire che l'incendio non ha avuto per certo nessun effetto radiologico. In ogni caso, mancano ulteriori informazioni ma la situazione di Onagawa non sembra destare preoccupazioni al momento.

2) la prima delle due centrali di Fukushima (nota come Fukushima I o Fukushima Dai-ichi) ha avuto alcuni problemi di raffreddamento degli impianti: la centrale è costituita da 6 reattori più altri due in previsione. Dei 6 già esistenti, tre erano in manutenzione, mentre gli altri tre sono andati in arresto automatico a caldo a seguito del terremoto. Dopo lo Tsunami, i generatori che dovevano garantire l'energia per il raffreddamento si sono spenti nel reattore n°1, causando un calo di livello dell'acqua di raffreddamento (per via della forte evaporazione), in congiunzione con un'aumento della pressione e della temperatura del reattore. Una nota delle 22:10 di venerdì 11 dell'IAEA alert log comunica che il reattore è stato soggetto a rilascio controllato dalla ciminiera. Ogni centrale nucleare ha una ciminiera da usarsi proprio in casi di estrema emergenza come questi, dalla quale rilasciare, in quota e nella maniera meno invasiva possibile, parte dei gas contenuti nell'edificio reattore, evitando così un'esplosione per sovrapressione e rilasci molto più consistenti e a terra, quindi più pericolosi. Secondo IAEA, il rilascio è comunque soggetto a filtraggio per abbattere il più possibile la radioattività contenuta. Per precauzione, la popolazione è stata evacuata in un raggio di 10 km dalla centrale.
Edificio del reattore-1 (foto: wikipedia)
Dopo il rilascio, sono stati rilevati livelli di radioattività pari a circa 1015 microsievert/h, poi saliti a 1550 (Kyodo news), un livello pari all'incirca a metà del fondo naturale di radiazioni annuo e al massimo consentito dalle normative internazionali per la dose annua alla popolazione non professionalmente esposta.
Sottolineo che, secondo fonti mediche, la dose letale mediana (50% dei decessi se non curati) di radiazioni ionizzanti è pari a 6 Gray, cioè 6 Sievert di raggi gamma (6.000.000 microsievert, circa 6000 volte quanto rilevato) mentre la soglia minima per effetti immediati si aggira intorno al Sievert (1.000.000 microsievert).

Poco dopo, un'esplosione probabilmente dovuta all'accumulo di idrogeno e ossigeno ha scoperchiato l'edificio reattore, lasciando però indenne il contenitore interno di sicurezza (NHK TV, Kyodo news, IAEA Alert log). L'esplosione ha causato il ferimento di 4 operatori che stavano mettendo in sicurezza la centrale, ma nessuno di loro è in pericolo di vita (IAEA Alert log). Successivamente, la stessa fonte riporta altri 3 feriti, più un lavoratore esposto a livelli di radiazioni leggermente più elevati del massimo legislativo, ma entro i limiti di emergenza dell'IAEA stessa.
In una nota successiva dell'IAEA Alert log, alle 20:20 giapponesi del 12 marzo si è provveduto a iniettare acqua di mare mista a Boro (un elemento che assorbe i neutroni e impedisce al reattore di riattivarsi eventualmente a causa dell'acqua) e la misura ha avuto successo, riportando i livelli di radioattività a 184 microsieverts/h dopo una cinquantina di minuti (stessa fonte). Nel frattempo, l'area di evacuazione è stata estesa a 20 km.
Le autorità hanno segnalato la contaminazione di ventuno persone nell'area di evacuazione, che sono state sottoposte a doccia decontaminante ma per le quali non si temono problemi di salute (NHK World TV).

Più tardi, anche nel reattore 3 della stessa centrale il sistema di raffreddamento ha smesso di funzionare, portando i tecnici ad effettuare un rilascio analogo a quello della prima centrale alle 9:20 ora locale. Il rilascio è avvenuto correttamente e si sta provvedendo all'iniezione di acqua di mare (IAEA Alert log).

Fukushima Dai-ini (foto: Wikipedia)
3) la seconda centrale di Fukushima, nota come Fukushima II o Fukushima Dai-ini e costituita da 3 reattori ad acqua bollente. A quanto dice IAEA Alert log i reattori 1,2 e 4 dispongono correttamente dell'energia per far funzionare i sistemi di raffreddamento. Il reattore 3 è invece in condizioni di spegnimento a freddo. C'è però da segnalare un morto e tre feriti durante la manovra di una gru alla centrale stessa (IAEA Alert log).

Tokai I e II (foto: Wikipedia)
4) la centrale di Tokai , una delle prime centrali giapponesi,  costituita da due reattori (un Boiling Water Reactor e un Gas Cooled Reactor MAGNOX ). Il BWR della centrale ha avuto un guasto (ore 1:55 locali del 14 marzo) a una delle pompe del refrigerante (Kyodo news). La centrale possiede tuttavia una pompa di riserva che funziona correttamente, ma 2 dei 3 generatori diesel di emergenza della centrale risulterebbero fuori uso (Wikipedia).


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Aggiornamento 2011-03-13, h 23:00 circa

Le operazioni di rilascio controllato all'impianto di Fukushima Dai-ichi, reattore 3 non sono ancora iniziate ma sono previste. In più, è partito il programma di razionamento dell'energia a causa della defiance di "due impianti nucleari e 5 impianti termoelettrici" (NHK World TV). Il programma dovrebbe essere attuato su 5 aree per 3 ore, ma sembra che ci siano ritardi. Secondo Kyodo News si è passati dalle 6:30 alle 10 ora locale come orario target per il primo distacco di corrente a causa dei consumi insolitamente bassi.

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