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giovedì 20 agosto 2015

Deliri allucinati su ipotesi non verificate. Ovvero: cosa i soliti catastrofisti pensano che succederà a Fukushima

Eccoci qua, un altro di quegli articoli catastrofisti senza capo nè coda che tentano di convincerci che la catastrofe nucleare è imminente, che i governi e le multinazionali ci raccontano bugie, che è tutto un complotto ecc.
Protagonista dell’ennesima (pessima) traduzione in italiano di un articolo del genere è il solito comedonchisciotte.it, citato per l’occasione da un altro blog bufalocomplottista che si fa chiamare “La stella” (perchè una perla del genere merita certamente di essere diffusa, no?).  

Di seguito l’articolo, citato passo-passo, seguito dai miei commenti in merito. Buona lettura.



Fukushima sta ancora emettendo radiazioni, che si autogenerano, incommensurabili, senza limiti, come un incorreggibile mostro Doctor Who incontrato nello spazio profondo.

Bell’inizio! Fosse scritto in prospettiva potrebbe finire con il muso di un incrociatore dell’Impero di Guerre Stellari che fa il suo ingresso nella pagina. O una cabina telefonica. Certo che, se l’idea che questo signore si è fatto sulle radiazioni di Fukushima arriva dal cinema di fantascienza, stiamo ben freschi!

Fukushima passerà molto probabilmente alla storia come la più grande “copertura” del XXI secolo.

Copertura? Ma se sono anni e anni che il mondo intero non si perde una virgola di quello che sta succedendo laggiù? Volete ancora venderci la solita menata del “meno male che ci sono i blogger che fanno informazione (cioè spacciano bufale incontrollate per verità assolute, spaventando il prossimo loro)  perchè ci vogliono tenere all’oscuro, è tutto un complotto!!!”. Ma per favore.

Governi e grandi aziende non si stanno allineando con i cittadini su rischi e pericoli; ...

Allineando? Una volta che hanno comunicato i rischi (pure conservativamente), cosa devono fare? Un dibattito pubblico coi cittadini sul da farsi?

...allo stesso modo, la verità intrinseca, come uno standard etico, comporta un rischio pari a quello della colla che tiene insieme la verità e la fiducia nelle istituzioni della società.Alla fine, questo è un esempio di come le società falliscono.

Eeeeh? Non ho capito. Standard etico? Il rischio della colla tra verità e fiducia...cos’è, una terzina di Nostradamus? Le previsioni del tempo a Marzo? Un cumulo di parole a caso?

Decine di migliaia di residenti a Fukushima rimangono in alloggiamenti temporanei più di quattro anni dopo l’orribile disastro successo nel marzo del 2011. Alcune aree fuori dal circondario di Fukushima hanno ufficialmente riaperto ai residenti, ma molti di questi sono riluttanti al ritorno a casa a causa dell’aumento della diffidenza dovuto alle affermazioni del governo sul fatto che tutto sia a posto e sicuro.

Ah beh, certo. Le autorità dicono che si può rientrare, ma che vuoi che ne sappiano i loro plotoni di esperti? È un complotto, vogliono farci credere che è tutto a posto e invece ci uccideranno tra atroci sofferenze!
A parte che tra le stesse autorità c’è senz’altro qualcuno che a sua volta è stato evacuato ed ha tutto l’interesse a rientrare a casa in sicurezza; ma soprattutto, se avessero voluto ingannare la popolazione, non sarebbe stato più semplice minimizzare i rilasci al fine di non evacuare del tutto la zona? Meno pubblicità negativa per l’industria nucleare, meno dichiarazioni imbarazzanti, meno guai internazionali...ci ho pensato solo io?

Parte di questa riluttanza ha a che vedere con i sintomi delle radiazioni.

Sintomi? Vuol dire gli effetti...mica è una malattia!

 È insidioso perché non può essere intercettato dai sensi umani . Le persone non sono biologicamente equipaggiate per sentire il suo potere, o vederlo , o ascoltarlo, toccarlo, odorarlo.

Ma di chi o che cosa sta parlando, esattamente? I sintomi di una malattia sono gli effetti visibili, per definizione...cos’è insidioso allora?

Non è tutto, accumula lentamente nel corso del tempo una moda vile che serve a nascondere gli effetti fino a che non sarà troppo tardi.

Ma cos’è, un indovinello? Cos’è quella cosa che si accumula lentamente in modo vile fino a nascondere i suoi effetti anche dopo si sono visti i sintomi, cioè gli effetti stessi? Mah...


La distruzione di Chernobyl riflette il futuro di Fukushima

Effigurati...pare che nessun articolo complottista sul nucleare sia finito se non c’è il riferimento a Chernobyl. Un po’ come se gli articoli che parlano delle dighe idroelettriche svedesi dovessero per forza citare il Vajont.

Un esempio di come i media falliscono...

Cioè portano i libri in tribunale?

...ha a che fare con il disastro delle armi da fuoco,...

Quale disastro? Armi da fuoco? Ma di che sta vaneggiando...?

...qui ci sono alcuni fatti di Chernobyl che non hanno ricevuto sufficiente diffusione: più di un milione (1.000.000) di persone sono già morte a causa dell’effetto Chernobyl.

Ah ecco! Tutto il delirio precedente voleva solo preparare l’imperatrice delle bufale spargiterrore: quella del milione di morti di Chernobyl, naturalmente taciuti, anche se il numero di polli che diffondono ste idiozie (incluso il qui presente) è incalcolabilmente elevato, paragonabile solo a quello dei polli che se le bevono.

Non solo, l’orfanotrofio Rechitsa a Belarus [in Bielorussia (Belarus in inglese)]  si è preso cura di una vastissima fetta della popolazione costituita da bambini malati terminali e con malformazioni

Non ho capito: una vastissima fetta della popolazione bielorussa sono bambini malati terminali? Quindi, a breve, la zona sarà disabitata...poverini

I bambini sono tra le 10 e le 20 volte più sensibili alle radiazioni rispetto agli adulti.

Mi ricorda quelle pubblicità dove cercano di convincerti che, col loro prodotto, i capelli sono il 34% più forti, il 77% più lunghi eccetera. È vero che i bambini sono più radiosensibili, ma quantificarlo è complicato...per non dire impossibile!

La Children’s Home Zhuravichi è un’altra istituzione, tra le tante, “dedicata” all’effetto Chernobyl

Ah, ma allora non c’è solo quella di prima...ma se quella di prima si è occupata di una vastissima fetta della popolazione, alle altre saran rimaste le briciole, suppongo!

 “La casa è nascosta nella campagna e, anche oggi, la maggior parte delle persone di Belarus non è a conoscenza di questi tipi di istituzioni.

Ma come? La maggior parte della gente non sa nemmeno che esistono queste strutture, però una vastissima fetta della popolazione è stata presa in cura dall’orfanotrofio di prima...a loro insaputa, evidentemente. Strepitoso!

(Fonte: Chernobyl Children’s Project-UK)

Ah il Chernobyl Children’s Project UK! Una delle tante associazioni che organizza soggiorni in UK per i bambini bielorussi. Lodevole intento, soprattutto per l’epoca in cui ciò fu istituito: è noto infatti che le conseguenze dell’incidente di Chernobyl sui bambini di allora furono particolarmente gravi, anche a causa di ritardi e disorganizzazione nelle misure protettive di un sistema politico e sociale incapace di proteggere persino i propri figli.

Aspetta un momento però. I bambini di allora, ormai, sono diventati adulti, magari anche genitori. I loro figli, peraltro, difficilmente possono aver subito conseguenze dai livelli di radioattività attualmente presenti nell’area. Tutto questo senza contare che la zona più contaminata è stata evacuata e non ci abitano in molti. Ma allora, perchè mai queste associazioni continuano ad offrire soggiorni ai bambini di oggi?

La risposta ce la danno direttamente quelli del Chernobyl Children’s project UK, sul loro sito. In pagine come  questa, essi cercano di giustificare la loro opera caritatevole oggi sulla base della radioattività residua nell’area,  asserendo poi che questa potrebbe causare (o aver causato) un aumento di tumori, leucemie e malformazioni genetiche. E fin qui, tutto bene, anche se sappiamo che le dosi devono essere davvero elevate per poter ipotizzare qualcosa del genere...il fatto è che il loro cavallo di battaglia sembra essere il sempreverde KIKK studium (già ampiamente sbufalato sul nostro blog).

Non sorprende allora che, dietro tutto ciò, spunti fuori un personaggio come Ian Fairlie, massimo esperto inglese di radioprotezione (ma vediamo bene su quali basi...) nonchè antinuclearista militante.

Stupefacente: gira e rigira son sempre i soliti quattro fenomeni che fanno rumore per nulla. Quantomeno, in questo caso la loro ignoranza non fa altro che giustificare soggiorni gratuiti all’estero per i bambini bielorussi malati, il che è pur sempre un’opera lodevole. Ma torniamo al nostro articolo:

Un milione (1.000.000) di morti è un numero altissimo.

Eggià, talmente alto da non stare nè in cielo nè in terra, guarda un po’. Al solito, la radioattività è l’unico campo del sapere umano dove i soliti attivisti si permettono di sparare numeri a casaccio alla faccia della realtà, pur di dare l’idea di un’ecatombe a uso mediatico. No, ma fate pure...chi offre di più?

Ma quanti ne moriranno ancora?

A causa delle radiazioni di chernobyl? Semplice: assolutamente nessuno, così come il fantomatico milione di morti citato sopra non ha il minimo senso. O, per meglio dire, prima o poi si tira tutti le cuoia (e molti, troppi, di tumore), ma la cosa non ha la minima attinenza con le radiazioni di Chernobyl!

Circa sette milioni (7.000.000) di persone nelle vicinanze di Chernobyl sono state colpite da una delle più potenti esposizioni alle radiazioni nella storia dell’era atomica.

Già, e nonostante questo non si prevede nessuna conseguenza. Questo la dovrebbe dir lunga ai menagrami di ogni sorta che ancora oggi continuano a negare l’evidenza e paventare stragi sottaciute dalle cattive autorità.

Il fatto è che, in realtà, è impossibile sbufalare questi imbecilli. Trent’anni fa, i menagrami paventavano ecatombi di massa sulla base di concetti superati riguardo agli effetti delle radiazioni sul corpo umano. Oggi, dopo che la natura ha risposto impassibile dando loro il torto che meritavano, questi visionari non hanno fatto altro che negarla e costruirsi una realtà immaginaria in cui l’ecatombe c’è stata ma le autorità malvage l’hanno tenuta sotto silenzio. Proprio vero, certa gente non è capace di ammettere il torto a sè stessa. Ma sto divagando.

La zona intorno a Chernobyl è conosciuta come “La Valle della Morte”.

La valle della morte? Buffo, credevo fosse in America...

È stata aumentata da 30 a 70 km quadrati.

70 km quadrati? Ma noooo, la zona misura (circa) 30 x 70 km. Cioè 2600 km quadrati...Non è stata estesa per niente! Tanto per capirci, è grossa circa metà della provincia di Roma. Magari fossero 70 km quadrati!

 Nessun essere umano sarà più in grado di vivere in questa zona.

Sarà...quando? No, perchè al momento ci vivono eccome, e non soltanto esseri umani! Anche animali e piante prosperano nell’area, eccetto nelle zone a fondo di radiazioni più elevato, come la famosa foresta rossa.

Si tratta, in modo, in modo permanente, di una terra morta.

Eh, come no? Basta un giro in rete per rendersi conto di come piante ed animali vivano e prosperino laggiù, alla facciazza di chi pensa che sia un deserto senza vita. Anche alcuni esseri umani ci vivono, compresi i bambini che gli amici del Chernobyl Children Project si premurano di portare in gita in UK, immagino, altrimenti non vedo perchè mai dovrebbero essere esposti alle radiazioni di Chernobyl, se vivono fuori da quell’area! Che cumulo eccezionale di vaccate incoerenti tra loro.

Non è tutto. Ci sono 25 mila morti e 70 mila disabili a causa dell’esposizione a livelli estremamente pericolosi di radiazioni per aiutare a contenere Chernobyl.

Eh certo! Come no...chi è la fonte stavolta, un film di Dario Argento?
Tanto per la cronaca, ci sono studi sulla popolazione di Kiev, soggetta a una dose extra di circa 8 mSv/anno a partire dall’incidente, che concludono che “Spontaneous miscarriages, congenital anomalies, and perinatal mortality varied during the two decades without any pronounced changes in any direction”. Pericolosi cospirazionisti in combutta con i cattivoni di IAEA e WHO?

Il 20% di queste morti sono suicidi, a prova del fatto che la lenta agonizzante “marcia mortale all’esposizione radioattiva” è troppo grande da sostenere.

Oppure a prova del fatto che le panzane mediatiche diffuse dai menagrami come voi portano la povera gente alla depressione.
A quanto pare, chi ha vissuto in prima persona l’incidente di Chernobyl tende davvero a soffrire di depressione, sentendosi vittime, condannate a morte prematura. Niente di più falso, dati alla mano, ma naturalmente è difficile ragionare lucidamente in quelle condizioni. E certamente sparare numeri a casaccio non li aiuta.

Fukushima- La Storia Vera
Alla fine del 2014, Helen Caldicott, ha tenuto un discorso su Fukushima alla Seattle Town Hall (28/9/2014). La televisione Pirate ha registrato il discorso; qui c’è il link https://www.youtube.com/watch?v=4qX-YU4nq-g

Meraviglioso, ci mancava la Caldicott e le sue panzane...meno male che il titolo dice “la storia vera”! Non si parlava dei soliti quattro fenomeni da baraccone? Ecco la seconda...

La dottoressa Helen Caldicott è cofondatrice della Physicians for Social Responsibility, e autrice/editrice di Crisis Without End: The Medical and Ecological Consequences of the Fukushima Nuclear Catastrophe (Crisi senza fine: le conseguenze mediche ed ecologiche della catastrofe nucleare di Fukushima), The New Press, Settembre 2014. Per oltre quarant’anni la dottoressa Caldicott è stata la raffigurazione fisica della bandiera anti-nucleare e, come tale, viene considerate da molte persone in tutto il mondo un “tesoro nazionale”. É affidabile, onesta, capace.

Affidabile? Onesta? Capace? La dottoressa Caldicott è una nota attivista che passa la propria esistenza a cercare di spalmare letame su tutta l’industria nucleare, senza se e senza ma. La ragione fondamentale di ciò pare sia il fatto che da piccola ha letto un libro su una ipotetica apocalisse nucleare che si abbatteva sulle coste della sua amata Australia. Ciò l’ha sconvolta così tanto che ha deciso di studiare Radioprotezione, il che l’ha resa ancora più cocciuta (erano tempi in cui non si sapeva ancora bene come funzionasse la biologia delle radiazioni ionizzanti, inoltre l’uso indiscriminato delle armi nucleari e gli esperimenti incontrollati erano obiettivamente fonte di preoccupazione, specialmente in Australia).

Dopo l’incidente di Three Mile Island, la Caldicott ha abbandonato definitivamente la professione per fare l’attivista antinucleare a tempo pieno. Non pare poi così strano, allora, che se ne esca con esagerazioni e assurdità al solo scopo di spalmare fango sull’industria nucleare. Altro che tesoro nazionale!

Fukushima è letteralmente una bomba a orologeria sotto silenzio. Un altro potente scossone e tutti gli inferni si potrebbero liberare.

“Tutti gli inferni”? Ma se il terremoto di proporzioni epiche del 2011, non fosse stato per lo tsunami successivo, non avrebbe fatto praticamente danni? Inoltre nel 2014 c’è stato un altro terremoto che, come si immaginava, non ha portato nessuna conseguenza all’impianto.

E non è nemmeno lontanamente vicino a essere sotto controllo. Piuttosto è, invece, totalmente fuori controllo. Secondo la dottoressa Caldicott, “è possibile che Tokyo debba essere evacuata, dipende da come vanno le cose”. Immaginatevelo!

Eh, certamente. Se lo dice la Caldicott, siamo a posto!

Secondo il Japan Times dell’11 marzo 2015: “Ci sono stati una serie di nuovi incidenti e problemi nella pianta [impianto? N.d. PV] di Fukushima nell’ultimo anno, ed è necessario che affrontiamo la realtà di problemi che stanno portando ansia e rabbia tra la popolazione di Fukushima, come è stato spiegato da Shunichi Tanaka alla Nuclear Regulation Authority. Ancora, Mr Tanaka dice che ci sono numerosi rischi che si possano verificare incidenti e problemi di vario genere”

Incidenti e problemi. La cui conseguenza qual è? Portare ansia e rabbia tra la popolazione. Vogliamo capire che incidenti e problemi possono SEMPRE esserci in qualsiasi impianto industriale? E che l’ansia e la rabbia sono scatenate dal fatto che i menagramo come la Caldicott spargono preoccupazione e terrore a piene mani senza basi razionali o scientifiche?

In modo ancor più sinistro, Seiichi Mizuno, un ex membro del Parlamento giapponese ha detto nel marzo del 2015: “Il problema più grande è lo scioglimento dei centri di reazione… Abbiamo la contaminazione delle acque sotterranee.. L’idea che l’acqua contaminata sia, in qualche modo, bloccata nel porto è particolarmente assurda. Fuoriesce direttamente nell’oceano. C’è indicazione di 40 aree hotspot dove l’acqua particolarmente contaminata si immette direttamente nell’oceano.. Stiamo affrontando problemi enormi senza prospettiva di soluzione.” (Fonte: http://www.nuclearhotseat.com/2468/).

Ah certo, un ex parlamentare. Come dire che l’ha detto De Mita o Emma Bonino. E noi crediamo sulla parola al signo Mizuno, chiaro!
Non solo, ma il signore in questione sembra letteralmente aver scoperto l’acqua calda: sappiamo benissimo che ci sono rilasci di acqua contaminata nell’oceano, purtroppo. La cosa è monitorata, le dosi riscontrate nel cibo sono minime e si cerca di tirare avanti lo stesso, lavorando al contempo per fermare le perdite. Grazie per la fiducia, signor Mizuno, sentirla parlare fa bene al morale, non c’è che dire!

A Fukushima, ogni reattore richiede un milione di galloni d’acqua al minuto per riscaldarsi, ...

Riscaldarsi?? Per raffreddarsi semmai! Eh, ma abbiamo proprio capito bene come funzionano queste macchine, sissì...

...ma quando lo tsunami è arrivato i generatori diesel sono annegati. Le unità 1, 2 e 3 si sono fuse per giorni. Ci sono state quattro esplosioni a idrogeno. Poi, i noccioli fusi si sono accumulati alla base dei vessel, forse dentro alla terra

Veramente si sa benissimo che i noccioli, parzialmente fusi, sono ancora dentro i loro contenitori d’acciaio.

Secondo quanto detto dalla Dottoressa Caldicott, “Cento tonnellate di terribile lava radioattiva sono già entrate nella terra o in un qualche luogo con i vessel, che sono tutti spaccati e malmessi”. Nessuno sa davvero dove risieda l’incandescente lava radioattiva.

La cosa ridicola è che l’ignoranza di questi personaggi va di pari passo con la loro presunzione, percui se non sanno (perchè non ascoltano, non si informano o non capiscono una mazza), allora se ne escono dicendo che “nessuno sa” e la ragione è che si tratta di un complotto per coprire chissà quale disastro...eccerto, come no. Buonanotte, eh?

La temuta e senza risposta domanda è: è la sindrome cinese?

Pffff...hahahahaha!!
La Sindrome Cinese...sarebbe a dire l’ipotesi astrusa secondo la quale, in caso di fusione (cioè scioglimento, da eccessivo calore non smaltito) completo del nocciolo di un reattore, il medesimo sarebbe in grado di perforare completamente la base del reattore stesso, penetrando in profondità nel terreno.

Il risultato finale dipende dal livello di catastrofismo di chi ne parla: si va dall’interazione esplosiva con una falda acquifera sotto il reattore, che porta “ovviamente” (?) alla proiezione di contaminanti radioattivi nell’intera regione geografica in cui il reattore è sito, fino a una surreale perforazione completa dell’intero diametro della terra (sic) e conseguente fuoriuscita del corium radioattivo...in Cina (da cui il nome di sindrome cinese, da notare peraltro che la Cina NON si trova geograficamente agli antipodi degli Stati Uniti, inventori di questa bella boiata).

A parte il fatto che, come dovrebbe essere noto, sotto la crosta terrestre ci sono migliaia di chilometri di mantello, costituito da lava allo stato liquido, in condizioni di temperatura e composizione chimica non dissimile dal corium fuso che ci dovrebbe teoricamente piovere dentro. Ma, prima che un lettore dalla fantasia particolarmente sviluppata si metta a ipotizzare geyser radioattivi o vulcani che spuntano improvvisamente sotto l’edificio reattore, vorrei precisare che i due “esperimenti” inconsapevoli effettuati in merito non hanno prodotto nulla di vagamente simile a ciò: parlo di Three Mile Island, dove il nocciolo si fuse e si raccolse semplicemente al fondo del suo contenitore, e Chernobyl, dove riuscì addirittura a penetrare nello scantinato del reattore. Ci sono foto, testimonianze e documenti a tal proposito. Spiacente, so che la Caldicott ci tiene particolarmente e se la sogna ogni notte ormai, ma la sindrome cinese rimane fortunatamente un’idiozia di proporzioni galattiche.

Ma come mai allora sembra che a tutti i catastrofisti piaccia citarla? Il termine fu reso famoso da un film del 1979, dove una centrale nucleare americana subiva un incidente durante una diretta TV. Il resto del film è un susseguirsi di cover up da parte delle autorità e dei gestori della centrale, mentre il solito giornalista attivista lotta perchè la gente sappia la verità. La solita favoletta che, non a caso, piace molto a giornalisti ed attivisti.

Da parte nostra, se volete invece una ricostruzione aderente alla realtà di com’è andata veramente, consiglio gli amici di Unico-lab. Loro sì che sono affidabili, onesti e capaci...altrimenti, potete prendere la pillola blu e restare nel mondo delle fantasie apocalittiche della Caldicott.

A seguito della fusione del nocciolo, il governo giapponese non ha informato la popolazione sui livelli ambientali delle radiazioni che sono arrivate sull’isola.

A parte che le radiazioni non sono “arrivate” sull’isola (sono state prodotte lì), ma a dire il vero le autorità giapponesi hanno informato eccome la popolazione! Persino noialtri curiosoni, da 10000 e più km di distanza, riuscivamo a informarci sulle dosi rilasciate grazie ai rapporti settimanali della NISA, l’autorità giapponese per la sicurezza nucleare. Siamo alle solite: questi incantaburini non si sono minimamente messi a cercare i dati e ora millantano che non fossero disponibili, paventando un cover-up che francamente lascia molto perplessi. Esopo, con la sua storia della volpe e l’uva, non ha proprio insegnato nulla a certa gente.

Sfortunatamente e accidentalmente, le persone sono fuggite via dai reattori verso quelli che erano livelli più alti di radiazione nell’isola al tempo.

Ma pur sempre trascurabili.  Il fondo naturale giapponese capita essere mediamente più basso di quello italiano, aree di evacuazione incluse..

Non appena il disastro successe, enormi livelli di radiazione colpirono Tokyo.

Talmente enormi che un’ora di volo in aereo comporta mediamente dosi molto più alte.

La radiazione più alta rilevata nell’area di Tokyowea in Saitama con le radiazioni del cesio arrivate a 919.000 becquerel (Bq) per metro quadrato, un livello quasi doppio rispetto alla “zona di Chernobyl morta in maniera permamente con limite di evacuazione di 500.000 Bq”. (Fonte: Radiation Defense Project).

Beh, noi sappiamo che un grammo di Cesio-137 ha un’attività di 3.215.000.000.000 Bequerel, percui a conti fatti i famosi 919.000 Bq/m2 (sempre ammesso che non siano sparati a casaccio dalla Caldicott, famosa per prendere dati già assurdi e raddoppiarli ad uso mediatico....) equivarrebbero a 0,000000286 grammi di Cesio al metro quadro (circa un quarto di microgrammo al metro quadro).  
Ciò corrisponderebbe spannometricamente, a conti fatti a 2,8415 microSievert/ora o 2,5 mSv/anno. Assumo si tratti dei soli beta emessi dal Cesio, cui vanno poi sommate le emissioni gamma del Bario-137 metastabile che risulta dal decadimento del Cesio stesso; nonostante quest’ultimo abbia un’emivita di soli 2,55 minuti, siccome si forma dal Cesio, possiamo tranquillamente raddoppiare l’attività e, grossomodo, anche la dose.

Insomma, anche prendendo per buoni i dati della Caldicott e facendo ipotesi conservative, la dose data da quel Cesio non supera di molto la dose rilevabile sul pavimento di Piazza San Pietro a Roma. Con l’appunto che si tratta di beta e gamma, invece degli alfa prevalenti a Roma; di conseguenza sono più penetranti ma meno intrinsecamente dannosi. Per essere la dose più alta rilevata in un Hotspot a Tokio e il doppio della zona di esclusione di Chernobyl, mi pare un po’ pochino per preoccuparsi...

Per questa ragione, la dottoressa Caldicott raccomanda di non viaggiare in Giappone e non mangiare cibo giapponese.

Eh, ma certo! Quando si parla di consigli saggi e ragionati...quindi i romani che dovrebbero fare, secondo la Caldicott? Suicidarsi? Hanno un fondo naturale paragonabile alla zona di esclusione di Chernobyl ed al peggiore hotspot di Tokio...e manco se ne accorgono da centinaia di anni!

Eppure, dopo il disastro di Fukushima, il Segretario di Stato Hilary Clinton, ha firmato un accordo con il Giappone grazie al quale continuerà a importare negli Stati Uniti generi alimentari. Quindi la Dottoressa Caldicott invita le persone a non votare per Hilary Clinton. Un pericoloso spericolato precedente non è abbastanza per lei.

Non fa una grinza: la centrale sparge tracce appena rilevabili di Cesio in giro, la Caldicott va in panico e suggerisce di evacuare il Giappone e non mangiare più, il governo americano la ignora completamente (chissà perchè...) e lei decide di non votare la Clinton. Eh vabbè, faccia un po’ quel che ritiene giusto.

Secondo Arnie Gundersen, una [una??? Ma è un uomo...] Advisor in campo energetico con 39 anni di esperienza nell’ingegneria nucleare, come riportato nel The Canadian nell’agosto del 2011 dice: “Il governo degli Stati Uniti ha pensato, con una decisione ai massimi livelli del Dipartimento di Stato, così come di altri dipartimenti, di prendere una decisione per minimizzare Fukushima. In aprile, un mese dopo il terribile tsunami e terremoto che hanno sconvolto il Giappone, inclusa la sua pianta [impianto, aridaje...ma rileggere ogni tanto, no?] nucleare, Hilary Clinton ha firmato un accordo con il Giappone in cui è d’accordo a proseguire con il rifornimento di cibo dal Giappone senza problemi e che loro continueranno a comprarlo. Quindi, noi non stiamo testando il cibo che viene dal Giappone.”

Eccolo qui il terzo bufalaro! Non poteva mancare all’appello!!
Arnold (Arnie) Gundersen è un ex Senior Vice President della Nuclear Energy Services (un’industria nucleare americana) dalla quale fu licenziato in tronco dopo aver firmato una serie di report piuttosto “catastrofisti” a danno dell’azienda. Egli sostiene ovviamente di esser stato messo da parte per aver detto la verità...sta di fatto che, a seguito di ciò, Gundersen ha fondato la Fairewinds associates, una ONLUS americana il cui scopo è quello di fare informazione e formazione (avete già capito come) sull’ambito energetico.
Il nostro, comunque, ha poche idee in testa ma ben confuse: coi valori di contaminazione così bassi, va da sè che il cibo giapponese è perfettamente sano (se volete i valori di contaminazione potete trovarli su unico-lab, nella sezione Fukushima, settimana per settimana...alla facciazza della presunta omertà di TEPCO e dei giapponesi); dunque la Clinton ha giustamente firmato quell’accordo per evitare che il mercato del cibo, già danneggiato dalle conseguenze dello Tsunami, subisca ulteriori danni dalla diffidenza ingiustificata della gente. Altrettanto prevedibilmente, il nostro Arnie non ci sta; d’altronde uno che ha danneggiato l’azienda di cui era Vice President sulla base di paure ingiustificate non si preoccupa certo di verificare le proprie opinioni prima di spalmare fango sulle decisioni politiche degli altri.

Comunque, in netto contrasto con gli Stati Uniti, in Europa Angela Markel, con dottorato in fisica all’Università di Leipzing e attuale cancelliere della Germania sta chiudendo tutti i reattori nucleari a causa di Fukushima.

 La cancelliera tedesca Angela Merkel (non MARKEL...) sta facendo un pericoloso gioco politico: coglie l’occasione di Fukushima per dichiarare che chiuderà l’industria nucleare tedesca (causando danni incalcolabili alla salute ed alle tasche dei tedeschi) sostenendo che la sua Energiewende porterà la Germania a usare solo fonti rinnovabili per la produzione energetica. È la solita balla a uso politico, come dimostra il fatto che i tedeschi stanno costruendo nuove centrali a carbone per sopperire alla chiusura prevista di quelle atomiche.

Forse un titolo di studio in fisica fa la differenza in come un leader si approccia alla questione del potere nucleare.

Eccerto! La Merkel chiude le centrali nucleari (asfissiando i suoi cittadini e promettendo balle elettorali...urcallà che mossa vincente!), mentre la Clinton cerca di mantenere la calma e non affossare il mercato del cibo giapponese ingiustamente. Secondo Gundersen però la prima è intelligente perchè ha il dottorato in Fisica Chimica, mentre la seconda no. Non ci si poteva aspettare altro giudizio da uno così!

Certamente così pare quando si mette in comparazione/contrasto i due leader in completo pantalone, la Cancelliera Markel e l’ex segretaria di Stato Clinton.

Allora non è un errore di battitura...è proprio crassa ignoranza! Arnie...la cancelliera tedesca è Angela MERKEL, M-E-R-K-E-L, non Markel...ci sei ora?

Dopo che Fukushima è esplosa, i livelli ambientali delle radiazioni nello stato di Washington sono aumentati di 40 mila volte rispetto al normale, ma secondo la Dottoressa Cadicott, i media americani non si sono occupati del “disastro in corso a Fukushima”. Quindi, chi potrebbe saperlo davvero?

Non ci posso credere. Insomma, la Caldicott si inventa che il fondo di radiazioni nello stato di New York (Costa Atlantica degli USA...c’è mezzo pianeta di mezzo) è salito di 40 mila volte a causa di Fukushima; dopodichè accusa i media americani di nascondere il fatto (ma è una sua invenzione...) e di nascondere quello che sta accadendo in Giappone. Infine, scatena il panico perchè, partendo da queste premesse, chi può sapere davvero cosa succede?

Eh? Ma se i media al gran completo ci hanno triturato i cabas...ehm...stufato per mesi con i particolari più perversamente minuziosi della lotta che gli eroici tecnici della centrale giapponese stavano lentamente conducendo contro il mostro nucleare...E ora la Caldicott dice che non si sono occupati della faccenda? Poverina, sta peggiorando allora...fino a poco fa si limitava a fantasticare di sindromi cinesi e sognare noccioli radioattivi che le spuntano sotto il letto come vulcani...ha bisogno urgente di cure mediche!

La Dottoressa Caldicott conclude il suo discorso nel settembre del 2014 dicendo: “A Fukushima non è finita. Ogni giorno, 400 tonnellate di acqua altamente radioattiva finiscono nell’oceano Pacifico e vanno verso gli Stati Uniti.

La famosa acqua a ricerca di bersaglio. Mica si mescola con lo specchio d’acqua più grande del pianeta, noooo!

Poiché la radiazione si accumula nei pesci la prendiamo anche noi. Il governo americano non sta facendo test sull’acqua, né sul pesce, né sull’aria. In Giappone le persone stanno mangiando radiazioni ogni giorno.”.

Ahia, la Caldicott ha cambiato incubo ricorrente...poverina, ora sogna pesci radioattivi che nuotano lungo le coste degli USA. Beh, la consolerà sapere che i Giapponesi stanno facendo rilevamenti nei pesci pescati a pochi kilometri dall’impianto e le dosi risultanti sono tutte entro i limiti di sicurezza; che ragione potrebbe mai esserci per fare rilevamenti analoghi dall’altra parte dell’oceano pacifico?  .

Inoltre, secondo la Dottoressa Caldicott: “L’acqua piovana pulisce i centri nucleari nel Pacifico. Non c’è altra via attraverso cui si possa arrivare a quei centri, gli uomini muoiono, i robot si congelano. Fukushima non verrà mai risolta. Nel mentre, la gente continua a vivere in aree altamente radiotattive.”

I robot si congelano? Gli uomini muoiono? Oh, no...la poverina deve essersi addormentata davanti alla TV durante l’ennesima proiezione di Sindrome Cinese...se le zone in cui i giapponesi sono stati evacuati sono “altamente radioattive”, che cosa dovremmo dire delle aree del mondo dove il fondo naturale arriva comodamente a venti volte la radioattività delle città giapponesi?

Fukushima non verrà mai risolta perché “muoiono uomini” e i “robot si congelano”. A orecchio, Fukushima è uno scenario in perenne scioglimento radioattivo che letteralmente sta sul bordo di un precipizio senza fondo in attesa di una spinta.

Nella fantasia malata della Caldicott, certamente! Ecco perchè, mentre lei e Gundersen continuano a sognare il loro perenne scioglimento radioattivo, il resto del mondo cerca di aiutare i poveri giapponesi a sistemare la loro centrale disastrata.

All-Clear Report delle Nazioni Unite
Un report delle Nazioni Unite (UNSCEAR) del 2 aprile 2014 sugli impatti della salute a causa dell’incidente di Fukushima, ha concluso che ogni effetto radioattivo indotto sarebbe troppo piccolo da identificare. Le persone erano ben protette e ricevettero dossi basse, molto basse, di radiazioni. UNSCEAR ne ha dato un report chiarissimo.

Non ci posso credere!! Allora vi scappa anche qualcosa di vero, in mezzo al dramma totale e irresolubile! Deve trattarsi di un errore...

Confutazione del report UNSCEAR da parte dell’affiliata tedesca dell’International Physicians for the Prevention of Nuclear War 18 luglio 2014 che ha preso le distanze dal report UN e con acume sostiene che: “Il disastro di Fukushima è ben lontano dall’essere concluso. Nonostante la dichiarazione di “cold shutdown” da parte del governo giapponese nel dicembre del 2011, i disastrati reattori non hanno raggiunto uno status stabile e anche l’UNSCEAR ammette che le emissioni radioisotopi continuano ininterrotte. TEPCO 188 sta faticando con un quantitativo enorme di acqua contaminata, che continua a perdere nell’acqua e nel mare circostante. Grandi quantità di acqua contaminata si stanno accumulando nel sito. Fallimenti dei continui rattoppi del sistema di raffreddamento continuano a verificarsi. Il rilascio di rifiuti radioattivi continuerà per molto tempo.

Ah ecco, mi sembrava! Cioè, l’UNSCEAR, un organo internazionale costituito da esperti in materia con il mandato di analizzare la situazione e fornire indicazioni ha dichiarato che il problema è sostanzialmente rientrato e la situazione attuale non è tale da destare preoccupazioni. Ma ovviamente noi non ci crediamo, e ci basiamo su una “confutazione” da parte di una non meglio identificata “International Physicians for the Prevention of Nuclear War” che ovviamente dice che è tutto un disastro e le autorità tacciono.

Classico schema complottista: prima prevedono catastrofi senza capo nè coda e poi, non appena la realtà lentamente li sbufala da sola, ficcano la testa sotto la sabbia e la negano, balbettando di complotti internazionali.

“Entrambi i reattori nucleari danneggiati e gli stagni di carburante [Stagni? Vuol dire le piscine di decadimento...] contengono una gran quantità di radioattività e sono molto vulnerabili in caso di prossimi terremoti, tsunami, tifoni o errori umani.”

Direi che qualunque cosa è molto vulnerabile a terremoti, tsunami, tifoni o errori umani...d’altronde, persino in Giappone eventi di questo tipo e di portata rilevante sono piuttosto rari.

“Emissioni catastrofiche di radioattività potrebbero succedere in qualunque momento e l’eliminazione di questo rischio potrebbe impiegare decine di anni.. è impossibile in questo momento storico riuscire a fare una prognosi sugli effetti che il disastro nucleare di Fukushima avrà sulla popolazione giapponese.. il report UNSCEAR rappresenta una sistematica sottovalutazione e fa apparire una certezza scientifica come un’illusione che oscura il vero impatto della catastrofe nucleare sulla salute del pianeta.
Per leggere il documento integrale del report UN: https://japansafety.wordpress.com/tag/saitama/

Potrebbe, potrebbe, potrebbe. Tutto potrebbe succedere, perchè non immaginare un attacco alieno: dischi volanti provenienti da anni luce di distanza, al solo scopo di bombardare la centrale nucleare di Fukushima. Strano a dirsi, il report UNSCEAR non li considera e si limita a fatti e proiezioni realistiche...che inetti, mancano proprio di fantasia, al contrario della Caldicott e dei suoi amici.

La radiazione di Fukushima e il Futuro
Mari Yamaguchi, Stampa Associata, 12 giugno 2015: “Quattro anni dopo che un terremoto e uno tsunami hanno distrutto la pianta nucleare [Ancora con sta pianta???Ebbastaaaaa!] di Fukushima, il futuro rimane una strada setacciata di cose irrisolte.. Gli esperti hanno già puntualizzato la localizzazione esatta di dove si è sciolto il combustibile dentro ai tre reattori e lo hanno studiato anche se hanno ancora la necessità di sviluppare robot capaci di lavorare in maniera sicura in condizioni così radioattive. E lì c’è la domanda di cosa fare con i rifiuti.. seri dubbi sul fatto che la pulizia possa essere completata in 40 anni.”

Beh, se “gli esperti” sanno dove si trova il combustibile, forse dovrebbero spiegarlo alla Caldicott e a Gundersen. Anche loro si professano “esperti” ma, nonostante ciò, pare stiano ancora cercando di capire dove si trova il nocciolo, vedi sopra.

“Sebbene l’incidente di Chernobyl sia stato terribile, riguardava solo un reattore. Con Fukushima, abbiamo un minimo di tre reattori che stanno emettendo radiazioni pericolose. Il lavoro necessario per arginare questo incidente sarà di decine, centinaia di anni”, dice il professor Hiroaki Koide della University Research Reactor Institute. “Potrebbe essere che parte del combustibile sia passato attraverso il piano contaminato del vessel allo stesso modo.. Quello che ho appena descritto è molto, molto logico per chiunque ne capisca qualcosa di ingegneria nucleare o energia nucleare, che dice tremendamente una sola cosa: LA SINDROME CINESE.

Eccerto, molto logico. Soprattutto per chi ha una cultura sul tema basata sui film di fantascienza (magari “continuati” addormentandocisi davanti, come la Caldicott). Infatti, mi sa che il qui citato prof. Koide non ne sa sto granchè...tranquillo prof, è in ottima compagnia.

Secondo il Smithsonian il 30 aprile 2015: “Gli uccelli stanno crollando...

Crollando? Come le case colpite dallo tsunami?

...quattro anni dopo Fukushima: le specie di uccelli stanno calando drasticamente, e sta diventando sempre peggio.

Dove, nella zona di Fukushima?

Dove fa molto, molto più caldo, c’è un silenzio Hanno chiazze bianche nelle loro piume.

Cercando di capire che diavolo sta dicendo il nostro Hunziker, ho trovato questo articolo, che presenta lo studio di un tal Timothy Mousseau. Lo studio cerca di dimostrare che la zona di Fukushima sarebbe caratterizzata da una forte diminuzione, nel corso degli anni dopo il 2011, della popolazione di molte specie di uccelli, oltre alla comparsa di macchie bianche sulle loro ali. L’ipotesi fatta da Mousseau è naturalmente che sia colpa della ionizzazione prodotta dalle radiazioni, peccato che lo stesso articolo dello Smithsonian presenti anche argomentazioni contro questa interpretazione. Per non parlare poi di questo interessante articolo di Rod Adams su Atomic Insight: a quanto pare, il prode Mousseau è amico della Caldicott e la pensa allo stesso modo, facendo carte false pur di dimostrare l’indimostrabile (non è un caso che i suoi collaboratori giapponesi abbiano preferito farsi togliere da un suo lavoro, piuttosto di firmare con il loro nome una tale boiata). Il quarto bufalaro, insomma.

Maya Moore, vecchio baluardo nelle news NHK (un servizio di news internazionale giapponese) e autrice del libro sul disastro Il giardino delle Rose di Fukushima (Tankobon 2014), sulle rose di Mr. Katsuhide Okada. Oggi il giardino è morto: “C’è solo terra avvelenata. L’ultima volta che Mr. Okada è tornato lì, ha trovato piccoli corvi che non riuscivano a volare ed erano ciechi. Le mutazioni sono iniziate con gli animali, con gli uccelli.

Interessante...insomma, questa Moore ha scritto un libro sul giardino delle rose del signor Okada (son temi di spessore internazionale, si sa), sostenendo di avervi trovato dei corvi ciechi e soprattutto che ciò sia dovuto alle radiazioni di Fukuhima. Sarà vero?

Il giardino delle rose di Fukushima presenta una collezione di foto di quello che è l’attuale giardino che esiste a Fukushima, in Giappone. Si vantano di avere 7500 rovi di rose e 50 mila visitatori l’anno, ma il Giardino si è svuotato in un istante a causa di un triplo disastro- terremoti, tsunami e fusione del nocciolo.

Ehm...ma dai? E com’è che, dopo tutto ‘sto delirio e addirittura un’evacuazione, nessuno ha più degnato di uno sguardo il bel giardino di Okada? Ohibò, saranno le radiazioni...

Il successivo libro di Maya è stato scritto da John Roos,...

Che è un po’ come dire che il cavallo bianco di Napoleone era nero. Come sarebbe a dire? Ma quindi Maya l’ha copiato da Roos o viceversa?

...ex ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone dal 2009 al 2013: “L’incredibile storia di Katz Okada...

Fossi il signor Okada, non mi piacerebbe molto questa abbreviazione...suona male, almeno in italiano!

... e il suo giardino di rose di Fukushima è stato raccontato qui da Maya Moore.. vi da una piccola finestra su quello che la gente di Tohoku ha dovuto affrontare.”

Incuriosito dalla faccenda dei corvi ciechi, ho cercato un po’  in giro in rete, trovando un articolo che sembra presentare il libro (per inciso, a quanto pare la Moore ha scritto solo quel libro lì, mentre Roos ne ha scritto la prefazione...ah,ecco!). 
La parte più bella è quella in cui l’articolo presenta la faccenda dei corvi ciechi e poi sostiene che “Several studies have linked the Fukushima disaster to mutations in wildlife and specifically discussed negative effects on crow populations”. Segue la citazione di quei “several studies”, ovvero 1) un articolo di Mousseau (vedi sopra), 2) l’articolo dello smithsonian che cita Mousseau e poi ne mette in dubbio i risultati, 3) due articoli del Journal of Ornithology in cui Mousseau è co-autore, 4) un articolo del Journal of Heredith di cui secondo autore è Mousseau e, per finire una presentazione in un video su Youtube il cui autore è...beh, lo avete già capito. Già, proprio Mousseau.

Insomma, fatemi capire. Prima di tutto, c’è Mousseau che trova meno uccelli di quanti se ne aspetta all’avvicinarsi alla centrale (a causa di un effetto geometrico banalissimo, ma non stiamo a dirglielo sennò perde fiducia in sè stesso).
Appurato che un simile bufalaro non ci convince,  ecco allora arrivare la Moore, che ci ted...ehm...entusiasma col racconto del giardino di rose del signor Okada. Dice che costui ha trovato corvi ciechi nel suo giardino (vivi peraltro) e che la colpa dev’essere delle radiazioni perchè l’ha detto...Mousseau (e i suoi scagnozzi)! Ah, ecco.

La “piccola finestra” di Roos potrebbe ben servire come metafora per l’enorme buco nero schiaffato direttamente al cuore della civilizzazione. Allo stesso modo, Fukushima è una macchina da distruzione che consuma tutto lungo la sua strada e oltre, e la sua strada verosimilmente crescerà. Di sicuro non se ne andrà.

In effetti, non ho mai visto una centrale atomica muoversi...

“Quindi, TEPCO (Tokyo Electric Power Company) è profondamente coinvolto in un’asimmetrica battaglia contro le enormemente potenti forze fuori controllo che rispondono all’equazione E =mc2.
Ovviamente TEPCO è con le spalle al muro. Inoltre, è dubbio che TEPCO possa evitare l’inevitabile, sconfiggere la bestia. Potrebbe essere impossibile.
Forse, dico forse, i 38 milioni che risiedono a Tokyo saranno alla fine fatti evacuare. Chi lo sa?
Solo Godzilla!

E come si fa a prendere seriamente un post che finisce in quel modo? Ma per favore...

Fonte:  www.counterpunch.org
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GUENDALINA ANZOLIN


A cura? Pedestremente tradotta con google translate o equivalente, e nemmeno riletta semmai!

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