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martedì 19 marzo 2013

Cinghiali radioattivi e altre storie


Un po’ per scarsitá di notizie eclatanti e un po’ per mancanza endemica di tempo da dedicare agli sbufalamenti, mi limito a pubblicare un rapido aggiornamento sulle principali perle che ho visto passare nei mesi scorsi.

Il WHO pubblica il rapporto con le stime degli effetti di Fukushima: Il World Health Organisation ha pubblicato qualche tempo fa un rapporto (disponibile qui in versione pdf integrale) contenente le stime sugli effetti a lungo termine delle radiazioni liberate da Fukushima, ottenute mediante la solita teoria LNT. Ricordo che la Linear No Threshold fu creata allo scopo di fornire uno strumento (molto) conservativo per la stima degli effetti delle radiazioni ionizzanti al solo scopo di dare numeri di riferimento all’industria nucleare e permettere agli ingegneri di dimensionare i reattori in piena sicurezza. Ciononostante, anche usandola a sproposito, partendo da una stima di 12 - 25 mSv all’anno nelle zone piú colpite e per il primo anno, il WHO ha ottenuto una stima degli effetti delle radiazioni emesse che si riassume nella frase “The present results suggest that the increases in the incidence of human disease attributable to the additional radiation exposure from the Fukushima Daiichi NPP accident are likely to remain below detectable levels.” (“I risultati presentati suggeriscono che l’incremento di incidenza di malattie umane attribuibili alla esposizione addizionale alle radiazioni dell’incidente all’impianto di Fukushima Daiichi rimarranno probabilmente al di sotto dei livelli minimi rilevabili”- traduzione mia a senso). Faccio solo notare che il prode Bertaglio, sul Fatto quotidiano di qualche giorno fa, é riuscito a citare, dell'intero rapporto, l’unica frase un po’ da spiegare, decontestualizzarla per bene e spargere un po’ di terrore gratuito. Parlo di “Rischi di cancro alla tiroide aumentati del 70% per le future donne di Fukushima (dati Oms)”, che detto cosí sembra catastrofico. Leggendo il rapporto un po’ meglio, si tratta di un aumento (stimato applicando una relazione matematica conservativa basata su condizioni limite) di circa +0,5% in tutta la vita, ma siccome in Giappone la dieta alimentare consente un’incidenza bassissima di questo tipo di tumori (circa 0,25% su tutta la vita) ne deriva un aumento relativo del 70% o piú. Ovvero, se mangio una banana l'anno in media e un giorno decido di mangiare una extra, avró un aumento del 100% per quell'anno. Come mistificare la realtá.
Qui un bel commento (in inglese) sul secondo compleanno di Fukushima che chiarisce un po' meglio le cose.

L’era del cinghiale bianco (ma radioattivo): secondo La Stampa e Il Fatto Quotidiano, sono state identificate tracce di Cesio 137 su campioni prelevati da Cinghiali della Valsesia con livelli fino a 5621 Bq/Kg, a fronte di una soglia di attenzione di 600 Bq/Kg. Livelli di attivitá del genere, pur da irraggiamento interno, non comportano grossi effetti sulla salute né dei cinghiali né di eventuali esseri umani che se ne nutrano, tuttavia i chinghiali sono “animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono” come spiega Aldo Grasselli, segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Fonte: il Fatto) percui la presenza di Cesio in quantitá rilevabili potrebbe significare che i territori sono inquinati da questo elemento (il Cesio 137 ha un tempo di dimezzamento di circa 30 anni). É interessante ricordare che, in tutt’altro contesto politico e sociale, fu tramite il rilevamento di Iodio 131 e Cesio 137 nell’acqua piovana che il mondo non-sovietico venne a conoscenza dell’incidente di Chernobyl. Giusto quindi indagare quale ne sia la fonte, come sta facendo il Ministero della Salute tramite i mezzi competenti.

Approvata la costruzione di Hinkley point C: sia BBC News che WNN annunciano l’approvazione oggi del nuovo impianto nucleare di Hinkley Point, in Inghilterra, da parte del governo del Regno Unito. La centrale dovrebbe prevedere due reattori di tipo EPR da 1600 MWe di potenza ciascuno. L’opera dovrebbe portare alla creazione di circa 5600 posti di lavoro durante la costruzione della centrale. Se portato a termine completamente, il progetto complessivo di installazione dei nuovi impianti nucleari previsti dal Regno Unito per garantirsi un futuro energetico a bassa emissione di CO2 porterá tra l’altro alla creazione di 20-25.000 posti di lavoro durante le realizzazioni e circa 900 durante l’esercizio dei nuovi impianti (Fonte: BBC News). Interessante, come fa notare l’articolo, il fatto che il Regno Unito avrá bisogno in futuro di circa 87000 ingegneri all’anno per supportare questi grandi progetti, mentre il ritmo attuale di formazione  é di “soli” 46000 all’anno. I problemi peró non sono ancora tutti risolti: per evitare enormi investimenti di denaro pubblico, il governo inglese sta contrattando il prezzo dell’energia venduta dalla futura centrale con l’intenzione di stabilirlo per legge. La cifra peró deve essere piuttosto alta per poter garantire agli investitori privati di rientrare dalle loro spese. Staremo a vedere come va a finire, i dettagli sono in inglese su BBC News.