“Il dubbio è una caratteristica della scienza.”
(Societá Italiana di Fisica)
Nei giorni
scorsi, si é conclusa la prima parte del processo a carico di sette membri
autorevoli dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Roma.
Il processo, per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose (La Stampa), riguarda le informazioni e dichiarazioni
pubbliche fornite dagli stessi a fine Marzo 2009, quando la commissione grandi
rischi fu chiamata ad analizzare la situazione dello sciame sismico in atto
all’epoca in alcune parti dell’Abruzzo. Il giudice Marco Billi deve ancora
fornire una spiegazione dettagliata della sentenza, tuttavia a quanto si legge
i sette sono stati condannati a 6 anni di carcere, 7,8 milioni di Euro di
risarcimento (piú le spese giudiziarie) e interdizione permanente da incarichi
pubblici per aver (traduzione mia da BBC news) fornito informazioni inaccurate,
incomplete e contraddittorie riguardo al pericolo associato allo sciame sismico
che precedette il terremoto del 6 aprile 2009 (provided "inaccurate, incomplete and contradictory"
information about the danger of the tremors felt ahead of 6 April 2009 quake).
In questo clima
giá poco rassicurante intervengono i nostri prodi imbrattatori di carta da
giornale del Fatto Quotidiano, spiegando in questo mirabolante articolo che “La scienza non c’entra”, i sismologi sono stati “condannati dalla politica”. Ottimo
esempio di mistificazione della realtá ad uso politico: se infatti é vero che il capo d’accusa
non é l’incapacitá di prevedere un terremoto (un nonsenso
assoluto), esso non é peró nemmeno (come tentano di sostenere al Fatto)
l’aver tranquillizzato la popolazione dando loro sicurezze che non esistevano.
Casomai venisse il dubbio (a me é venuto), ecco qui uno degli articoli facente data 31marzo 2009 e riportante le
dichiarazioni dei nostri scienziati.
© INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia |
Ma quindi che
cosa é successo? Vale la pena riassumerlo perché, é il caso di sottolinearlo,
questa é l’Italia.
Dato il perdurare
dello sciame sismico in Abruzzo (zone de L’Aquila e Sulmona in particolare), la
popolazione comincia ad innervosirsi. Le autoritá, sindaco Massimiliano
Cialente in primis, chiedono aiuto agli esperti che si riuniscono nella
Commissione Grandi Rischi (CGR) per valutare se questo sciame rappresenti una
minaccia per la popolazione in quanto precursore di una scossa piú forte,
oppure no. Il parere degli scienziati é ovviamente negativo, ed essi producono
un verbale tecnico di solo due pagine che evidenzia come non esiste una
correlazione fisica tra lo sciame sismico in atto e la probabilitá di una
scossa distruttiva (qui un bel commento dell’epoca alla faccenda da parte
di Marco Cattaneo su Le Scienze, con link a parte della documentazione tecnica).
La CGR trasmette il risultato alle
autoritá che si preparano ad agire di conseguenza, rassicurando la popolazione innervosita.
Fin qui, siamo
quasi in un paese serio, ma il bello viene dopo: nel frattempo spunta un tal Giampaolo
Giuliani, astrofisico in visita al Gran Sasso, che si mette a sostenere
pubblicamente di essere in grado di prevedere i terremoti rilevando i rilasci
di Radon. Si tratta di un metodo promettente che la scienza ha giá analizzato,
ma purtroppo scartato in quanto non affidabile; sulla base di tale metodo,
Giuliani prevede un grosso terremoto nell’area di Sulmona per il pomeriggio del 29 marzo (fonte: wikipedia, ma ci ricordiamo tutti) che poi non si verifica;
per questa ragione egli riceve un avviso di garanzia per procurato allarme. Lo sciame sismico continua, la popolazione é
sempre piú nervosa ma cerca di tranquillizzarsi, visto l’esito delle indagini
da parte della commissione. Le autoritá, vista la pressione del caso Giuliani e
le rassicurazioni dei sismologi, ostentano sicurezza. Pochi giorni piú tardi il
6 aprile arriva la scossa di Magnitudo locale 5.9 a L’Aquila, che provoca
centinaia di morti e feriti, crolli e devastazione.
Ora che abbiamo
ricontestualizzato l’evento, facciamo alcune considerazioni. Cominciamo dai
sismologi: leggendo l’articolo sopra, mi pare evidente la loro posizione. Essi
sostengono che “quella in atto
nell’Aquilano é una frequenza sismica che non ha nulla di preoccupante”,
fatto vero, visto che non esiste una correlazione nota tra lo sciame sismico e
il terremoto successivo. A tutti gli effetti, é come se lo sciame non
esistesse, ai fini del rischio sismico della zona. Ancora piú inportante, essi sostengono che “non si conosce l’origine dello sciame, né é
verosimile poterne stabilire la durata, tantomeno prevedere l’arrivo di
scosse distruttive”. Oggi sappiamo che la scossa forte ci fu, ma in
tanti altri casi analoghi precedenti non fu cosí (e viceversa), quindi che
altro potevano dire i nostri sette geologi?
Ma, come
evidenziato in piú punti, la sentenza non riguarda l’impossibilitá di prevedere
i terremoti. Benissimo, e allora perché questi sette sismologi sono stati
puniti cosí duramente? Per aver rassicurato la popolazione e in tal modo peggiorato il bilancio di vittime.
Questa é la giustizia italiana, sibillina e dal sapore spiccatamente
inquisitorio. Avete capito, cari e dotti scienziati? Le vostre parole, specie
se decontestualizzate, potrebbero in qualche modo essere interpretate come una
qualche forma di rassicurazione. Naturalmente, giornali e telegiornali
riporteranno immediatamente, con la scusa di “semplificare” la scienza, la
vostra affermazione rassicurante con un piú intuitivo “non ci sará nessun
terremoto” (tanto é lo stesso, no?). Ancora peggio, visto che il terremoto poi
c’é stato, voi sarete i responsabili per aver sbagliato a rassicurare la
popolazione. La gente allora applaudirá alla sentenza contro di voi, Giuliani sará trasformato
inspiegabilmente in eroe nazionale (basta vedere come La Stampa lo definisce “l’esperto che con le sue ricerche sul radon
aveva studiato la serie di scosse a l’Aquila dando l’allarme prima della
tragedia”) e tutte le sue previsioni errate e allarmistiche saranno
dimenticate (ricordiamoci che aveva previsto un terremoto a Sulmona...e se
l’avessero evacuata trasferendo gli abitanti per esempio nel capoluogo, L’Aquila?).
Non solo, ma voi verrete imprigionati, condannati a pagare cifre improponibili
e interdetti dal pubblico ufficio come perfetti inetti. Questa é l’Italia,
affari vostri se cercate di fare gli scienziati qui.
Come nota
conclusiva, vorrei evidenziare come tutto ció ha un’ulteriore ripercussione:
dato che, come detto, lo sciame sismico é irrilevante
ai fini della previsione del terremoto (e questa é scienza!), ne consegue che
il terremoto é arrivato perché la zona é soggetta. Ecco allora il vero
colpevole del disastro, che non a caso rimane insabbiato da questa condanna
assurda: in una zona sismica, le costruzioni devono essere a norma sismica.
Detto cosí é semplice (la situazione normativa é molto piú complessa, come si
vede bene da questo documento INGV), ma la sostanza sta lí, non nelle parole interpretabili e sibilline degli esperti.
Ora che la gente ha un capro espiatorio, staremo a vedere se qualcuno si
ricorderá ancora di questo aspetto, l’unico rilevante. Il dito e la Luna,
ancora una volta. Questa é l’Italia.
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