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lunedì 13 febbraio 2012

La temperatura a Fukushima aumenta leggermente. Per Repubblica é giá incubo.

É di ieri la notizia (Ansa, Corriere, Repubblica, il Fatto Quotidiano e altri) che il reattore n 2 della centrale di Fukushima Daiichi ha avuto un transitorio di temperatura, portandosi a circa 78 gradi. Secondo Unico-lab, che analizza la situazione in modo tecnico in questo post, la ragione potrebbe essere legata ad un inefficace raffreddamento di una parte del nocciolo del reattore. Sempre stando a Unico-lab, l’altro ieri é stato spento uno dei sistemi raffreddamento (il Core Spray) per manutenzione, compensando con l’aumento di portata dell’altro sistema (FDW). Evidentemente, l’efficacia dei due sistemi non é la stessa, fa notare ancora Unico-lab. I tecnici della Tepco hanno comunque incrementato la portata d’acqua del sistema in uso ed aggiunto dell’acido borico al liquido per evitare la pur remota possibilitá di ciriticitá del nocciolo, cioé di riattivazione delle reazioni di fissione. Un controllo sui gas radioattivi sprigionati dal nocciolo ha dato esito negativo, confermando ai tecnici che non c’é stata riattivazione della reazione.
Un’altra fonte interessante é l’articolo di Massimo Zucchetti sul suo blog del Fatto Quotidiano, sempre molto preparato tecnicamente ancorché un po’ fumoso nelle ultime righe.

Di ben altro stampo sono gli articoli sui “soliti” giornali, mirati come al solito a spargere un po’ di terrore a tutto beneficio dell’ideologia di partito. Menzione speciale per Repubblica, che se ne esce con la frasona “Ad ormai quasi un anno dalla tragedia dello tsunami, la centrale nucleare di Fukushima continua ad essere un incubo per il Giappone”. Quando si usano certi termini, c’é poco da dire: ormai siamo tutti talmente abituati a parlare di Rischio, Incubo e Terrore per qualunque cretinata che ci facciamo guidare come pecore a ritenere che una cosa sia un problema grave e un’altra non lo sia a seconda dell’umore del giornalista di turno (e del partito di riferimento del giornale sul quale scrive). Evidentemente a qualcuno fa comodo che sia così.

Inutile anche commentare la frase “Kenzaburo Oe, premio Nobel per la Letteratura nel 1994, parlando ai manifestanti, riuniti in Yoyogi Park, ha ricordato come i "rifiuti radioattivi provenienti da centrali nucleari saranno a carico delle generazioni future: Non deve passare sotto silenzio, è  immorale".”. Ma come “sotto silenzio”, ma se gli antinuclearisti non parlano d’altro? 

3 commenti:

  1. Fare polemica fine a se stessa non serve a niente .Ma potrebbe servire per monito futuro . Se quelli della Tepco avessero fatte le manutenzioni necessarie ,tutto questo forse non sarebbe accaduto e anche progettare una centrale nucleare vicino al mare non è stato salutare. Prima di essere antinuclearisti pretendiamo che le centrali vengano fatte bene. Forse così scopriremmo che poi così economiche non sono!!

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  2. Spiacente di contraddirti, Marco i. Quando una centrale é progettata per resistere a un terremoto grado 8 della scala Richter ed uno tsunami di 6 metri, non puó resistere a un terremoto grado 9 (10 volte piú potente...) e uno tsunami di 14 metri. Non c'é manutenzione che tenga. Inoltre, costruire una centrale sul mare é la prassi per via della facilitá di raffreddamento degli impianti.

    Ergo: l'errore (accertato) é stata la sottostima del massimo possibile terremoto/tsunami nell'area.

    Premesso ció: la centrale ha retto molto meglio di come avrebbe dovuto (non era progettata per reggere un tale disastro) mentre tutto il resto attorno é terra bruciata. Questo dimostra che la centrale, a parte il grave errore nella stima del terremoto, era fatta bene.

    Altra questione: le centrali nucleari non sono affatto economiche. Questa é infatti la ragione principale per la quale pochi spingono a favore: le fonti rinnovabili e quelle fossili rappresentano un investimento molto piú facile per il gestore. Altro che lobby nucleare.

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  3. In realtà quella centrale ha retto ben oltre le stime di progetto, costruita per resistere a magnitudo un numero di volte inferiore a quanto poi verificatosi. Le manutenzioni non c'entrano niente. Le stime economiche non c'entrano niente. Il costruire a ridosso del mare pure non c'entra niente, anche se la sento ripetere come mantra a spiegazione di evidenza di dolo. In realtà significa solo che chi se ne fa portavoce ignora tutto del meccanismo di una centrale, nucleare e non solo.
    Perchè quei giapponesi stupidini ci hanno costruito anche case a ridosso del mare - di tutto il mare giapponese - e scuole e ospedali e quant'altro: l'avranno fatto per deliberatamente mettere a repentaglio milioni di vite umane?
    Quella centrale era costruita benissimo e secondo parametri molto ben ragionati, rifacendosi a studi di previsione tsunami riferiti agli anni subito precedenti quelli di costruzione, in particolare allo tsunami del Cile del 1960 e tenendo conto della particolare configurazione della costa giapponese interessata. Gli studi sono stati poi rivisti e determinate strutture riallocate ad altezza maggiore. La centrale ha retto al quarto più forte terremoto di sempre, ricordiamolo che male non fa, la centrale non ha subito danni significativi neanche per il seguente tsunami. Solo, l'onda non prevista di 15 metri ha allagato la zona pompe secondarie portandosi via i generatori diesel atti al mantenimento del raffreddamento delle barre una volta rientrate - cosa puntualmente avvenuta alle primissime avvisaglie di terremoto - anche perchè il terremoto, questo si, ha spazzato via tutta la griglia elettrica, scatenando in pratica la sequela di eventi che ha portato all'incidente. Senza generatori secondari, dopo che anche le batterie di riserva si sono esaurite, e poichè, sempre per colpa del terremoto che certuni hanno dimenticato da subito la zona interessata non è che fosse così agibile da personale umano, le barre hanno iniziato a riscaldarsi e da lì il tutto.
    L'incidente industriale di Fukushima rimane a tutt'oggi a numero morti uguale zero, e così verosimilmente in futuro. Vincono terremoto e tsunami, per ventimila a zero. Vittime, quelle che tanto poco interessano alla pubblica opinione che parla di catastrofe nucleare, senza evidentemente ben sapere cosa dice.
    Avere in uggia il nucleare va bene, ma bisognerebbe argomentare a cagione e su dati reali, altrimenti discutere è inutile e parliamo piuttosto del grande fratello su cui è lecito per tutti avere una opinione personale.

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