martedì 20 agosto 2013

Perdita di acqua a Fukushima. No, non nell’oceano.

(C) World Nuclear News
Molte fonti (La Stampa, Corriere, Repubblica e BBC News) riportano di una perdita di acqua contaminata dall’impianto di Fukushima Daiichi, scoperta ieri (lunedí). Tutte le fonti citate riportano che l’evento é stato classificato come livello 1 della scala INES (International Nuclear Event Scale), corrispondente a un impatto sulla sola strategia di protezione (impatto sul pubblico o sull’ambiente sostanzialmente nullo).
Secondo WNN ieri mattina alle 9:50 (presumo ora locale giapponese) un operaio in ricognizione di routine si é imbattuto in una perdita di acqua da una valvola di drenaggio di uno degli sbarramenti che circondano le cisterne di acqua contaminata. Una ispezione dei livelli dell’acqua nelle cisterne ha confermato i primi sospetti: il livello di una delle cisterne risultava inferiore di circa 3 metri, corrispondenti a una perdita di 300 metri cubi di acqua con i livelli di contaminazione indicati sopra.

Sempre secondo WNN la valvola in questione é stata chiusa immediatamente e la cisterna danneggiata svuotata dell’acqua rimanente che é stata trasferita nelle altre cisterne. TEPCO ha poi raccolto l’acqua accumulata in superficie e cominciato il trattamento del suolo contaminato, sostituendolo con sacchi di sabbia. Non si ritiene che l’acqua abbia raggiunto nessuna falda acquifera o men che meno il mare (guardando la foto d’insieme su BBC pare abbastanza chiaro il motivo: le cisterne stanno a circa 100 metri dal mare, a monte dei reattori stessi). Fin qui i fatti.

Naturalmente poi La Stampa produce una perla mirabile con la frase “Il becquerel misura l’energia radioattiva sprigionata da una fonte”, frase prontamente e beceramente copiata dalla mitica Repubblica e dalla quale si evince chiaramente che chi ha scritto l’articolo non capisce un tubo di radioattivitá (e non si informa prima di sparare cavolate, ci mancherebbe!). Il Becquerel misura il numero di particelle (o radiazioni, é lo stesso) emessa al secondo da un isotopo radioattivo, percui 80 milioni di Bq/litro d’acqua significano 80 milioni di particelle al secondo per litro d’acqua contaminata (80.000 Bq per Kg). Indipendentemente dall’energia. E smettetela di guardare troppo Star Trek.

Sempre Repubblica, che insieme al Corriere sosteneva anche che lo sversamento era avvenuto nell’oceano (abbiamo visto che non é vero, é avvenuto a cento metri dal mare e non lo ha raggiunto...) dice anche che “Le rilevazioni nei pressi dell'acqua toccano i 100 millisievert per ora, cinque vole [sic] il limite di esposizione annuale per i lavoratori.” Sostengono l’abbia affermato Masayuki Ono, General Manager di TEPCO (anche la BBC lo afferma), ma l’astuzia diabolica con la quale lasciano a intendere che si tratti dell’acqua di mare (Ono si riferisce ovviamente all’acqua sversata) la dice lunga sull’onestá intellettuale di certi giornalisti.

Interessante, tra l’altro, il fatto che una contaminazione del genere, se permanente, suggerirebbe  livelli di radiazione in un’area operativa maggiori di 50 mSv/h (“Radiation levels in an operating area of more than 50 mSv /h” secondo il manuale per l’attribuzione del livello INES redatto da IAEA stessa). Vedremo se l’authority rivedrá al rialzo le stime o se veramente l’allarme é rientrato cosí in fretta da non causare significativi impatti. Stay tuned!

Aggiornamento 2013-08-21
BBC News informa che oggi il livello INES dell'incidente é stato elevato addirittura a 3. Nessuna sorpresa particolare, anche se personalmente pensavo salisse soltanto a 2. Per saperne di piú consiglio la sezione Domande&Risposte della stessa BBC (in lingua inglese).

sabato 17 agosto 2013

Il World Health Organisation é assoggettato all’International Atomic Energy Agency? Ma fatemi il piacere.

Scavando nei vecchi post di un noto rotocalco di intrattenimento umoristico, mi sono imbattuto nell'opinione dotta di un ricercatore sul tema dell’energia nucleare, ai tempi del referendum 2011. 
Francesco Sylos Labini, autore del post, esordisce, riferendosi a chi afferma che le centrali nucleari siano sempre piú sicure, dicendo che “Può darsi, il problema, come sempre in queste faccende è la credibilità di chi fa certe affermazioni perché quasi nessuno è in grado di capire tecnicamente in che senso la sicurezza sarà aumentata”.

Dopodiché presenta ai lettori due documentari, prodotti da tale Wladimir Chertkov insieme a una certa Emanuela Andreoli. I documentari, intitolati “Il Sacrificio” e “Bugie Nucleari”, affrontano rispettivamente il tema dei cosiddetti “Liquidatori” (il personale che, ai tempi dell’incidente di Chernobyl, si occupó di bonificare l’area colpita e mettere in sicurezza il reattore) e il tema della presunta dipendenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanitá (WHO, World Health Organisation) dalla IAEA, l’International Atomic Energy Agency. Naturale la conclusione del nostro saggio scienziato: “Per chi avesse ancora qualche dubbio, suggerisco la visione dei due documentari: io voto Sì.

Senza entrare nel merito della questione Liquidatori, poco chiara anche a causa della situazione politica del tempo in quella zona, vorrei chiedere al buon Labini se gli sia mai passato per l’anticamera del cervello che le “Bugie Nucleari” di cui vaneggia Chertkov a riguardo della dipendenza del WHO dall’IAEA possano essere un tantinello in contraddizione con la credibilitá di cui sopra.

In breve, cito dal Labini stesso: “Nel secondo [video], Bugie nucleari, emerge l’esistenza di un conflitto di interessi tra due Agenzie delle Nazioni Unite direttamente responsabili della gestione delle conseguenze della catastrofe per la salute delle popolazioni contaminate. Secondo Tchertkoff, un accordo firmato nel 1959 tra l’Oms e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica impedisce all’Oms di agire liberamente nel campo nucleare, se non ha l’assenso dell’Aiea."
E ancora "[IAEA] impone il suo diktat all’Oms, il cui scopo, espresso nel Capitolo I della sua Costituzione, è di “condurre tutti i popoli al livello di salute più alto possibile”. L’Oms è teoricamente garante della salute delle popolazioni nel mondo e ha autorità presso gli Stati membri ma non può agire in virtù di questo accordo.

Bene, in questo link c’é il testo integrale dell’accordo tra IAEA e WHO, risalente proprio al 28 maggio 1959. Dove si dichiara che le due agenzie agiranno in cooperazione (Articolo I), aiutandosi l’una con l’altra, condividendo informazioni, statistiche e documentazione (Articolo III e VII) e prestandosi a vicenda risorse, personale e mezzi (Articolo VIII), al fine di raggiungere piú facilmente possibile gli obiettivi dei rispettivi statuti. L’articolo II dice anche che i rappresentanti di un’agenzia parteciperanno senza diritto di voto alle assemblee dell’altra, e l’ultima della prima.

In altre parole, si tratta di un accordo di cooperazione e non interferenza, che prevede innanzitutto l’assoluta paritá tra le due agenzie nel controllare ed aiutare l’operato dell’altra. Poi prevede anche che ciascuna agenzia passi all’altra quello che le é di competenza. Tanto per capirci, ecco perché  il rapporto sugli effetti sanitari dell’incidente di Chernobyl é stato redatto dal WHO e non esiste una controparte IAEA, magari in contraddizione con il WHO. E l’IAEA ha con ogni probabilitá anche assistito ed aiutato il WHO a fare il suo mestiere, fornendo mezzi e facilitando il lavoro. Non solo: il WHO ha anche emanato direttive che pongono obblighi agli esercenti di centrali nucleari per esempio di somministrare le pastiglie di iodio in caso di emergenze nucleari, come citato in questo comunicato ufficiale del WHO sulla questione. Altro che WHO schiava dell’IAEA.

Ma allora come mai "Dal 26 aprile 2007, ogni giorno lavorativo dalle 8 alle 18, una, due o tre  attivisti, le cosiddette sentinelle, vigilano davanti alla sede dell’Oms, a Ginevra, per chiedere l’indipendenza dell’Oms"? L'unica risposta che mi viene in mente é...poco diplomatica. Diciamo solo che Carlo Cipolla evidentemente ha tutte le ragioni (vedi prima legge).

A questo punto vorrei complimentarmi con il caro Labini: sará anche un buon ricercatore, ma ha dimostrato di essere anche un bel credulone nel bersi acriticamente le panzane di Chertkov (bastavano cinque minuti di google per trovare il testo del trattato sul sito IAEA), nonché di agire attivamente (votando e consigliando i suoi lettori) sulla base di accuse gravemente false senza prima verificarle, infamando ancora una volta in pubblico della gente che fa solo il proprio lavoro. Niente male per uno che si permette di criticare la credibilitá degli altri.